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Efas, una follia

I fautori di Efas, la riforma sul finanziamento delle cure sulla quale voteremo il 24 novembre, affermano che questa riforma permetterà di ridurre i costi della sanità. In realtà Efas è una follia. Essa conferisce un potere inaudito sulla nostra salute agli assicuratori privati. E come se ciò non bastasse, le famiglie dovranno pagare premi più elevati. Vediamo.
Primo. Il potere delle casse malati, oggi già eccessivo, verrebbe aumentato a dismisura. Sarebbero gli assicuratori, e non più il medico, a decidere: se un intervento va fatto in ospedale oppure in forma ambulatoriale; quali cure, per quanto tempo, con quali terapie le cure verranno offerte.

Secondo. Efas provocherà un aumento dei premi delle casse malati. Infatti esse dovranno pagare le spese di lunga durata, case per anziani e cure a domicilio, ora pagate dai Cantoni. Questo comporterà inevitabilmente un costo maggiore per le casse malati e quindi un aumento dei premi.

Terzo. Efas, sempre secondo i loro fautori, farebbe risparmiare perché favorirebbe la cura a livello ambulatoriale. Non abbiamo bisogno di Efas. In questi ultimi anni c’è già stato uno sviluppo degli interventi ambulatoriali. Ma è fondamentale che queste decisioni rimangano di competenza dei medici e non degli assicuratori.

Quarto. Efas favorirà una medicina a due velocità. Ci sarebbero infatti pressioni per aderire alle reti di cure, dove la libera scelta del medico è limitata. In caso di rifiuto ci potrebbero essere dei limiti alla presa a carico delle spese da parte delle casse malati. Solo coloro che dispongono di risorse sufficienti potranno quindi disporre delle cure migliori.

Quinto. Efas, per risparmiare, obbligherebbe il trasferimento di una parte delle cure fuori cantone, con evidenti disagi per i pazienti e i loro famigliari. Prima dell’istituzione dell’Ente ospedaliero cantonale, grazie al quale da allora abbiamo una medicina di alta qualità, il detto popolare affermava che il miglior ospedale ticinese era il treno per Zurigo. Con Efas il rischio di tornare a quei tempi è concreto.

Sesto. Il personale ospedaliero sarà messo sotto pressione. Medici e infermieri subiranno ulteriori peggioramenti delle condizioni di lavoro e i pazienti dovranno essere curati in meno tempo e da meno personale.

In conclusione, Efas propone la privatizzazione totale del sistema di finanziamento delle cure. L’attenzione non sarà più rivolta alla qualità delle stesse, bensì agli interessi dei dirigenti delle casse malati, dei potenti gruppi finanziari che vogliono accaparrarsi nuove fette di mercato, nonché dell’industria farmaceutica che già oggi impone nel nostro Paese prezzi da capogiro. Efas favorirà ulteriormente le cliniche private a scopo di lucro, le quali ricevono gli stessi contributi dallo Stato rispetto agli ospedali pubblici, ma possono limitare la loro attività ai settori redditizi, così da poter versare generosi dividenti ai loro azionisti.

Invece di conferire più potere agli assicuratori, Governo e parlamento dovrebbero istituire una cassa malati unica e pubblica, imporre una diminuzione dei prezzi all’industria farmaceutica e adottare una pianificazione ospedaliera, che impedisce per esempio alle cliniche private di dotarsi di apparecchiature inutili e costose, quando il fabbisogno è già coperto dagli ospedali pubblici.