Ogni partito è costituito da un centro e da due ali, una radicale (giacobina) e una moderata (girondina). Il Ps non sfugge a questa regola. Dal confronto/dibattito dei due estremi nascono le idee, le soluzioni, i compromessi. Dal recente congresso, l’ala maggioritaria radicale di 200 compagni (meno del 2% della base elettorale Ps) ha confermato la lista del Consiglio di Stato a sistema maggioritario, escludendo di fatto l’ala moderata dalla sua partecipazione. Così facendo, viene impedito ogni dibattito politico a difesa dei propri valori, tra l’ala giacobina e quella girondina, durante il periodo che va dal dopo congresso al giorno della votazione. A tale riguardo ricordo che il filosofo scienziato Blaise Pascal (1623-1662) ritiene che la ricerca della verità, nasca dalla discussione, contesa e scontro delle opinioni. Quando uno dei contendenti prende il sopravvento è soltanto brutalità, considerato che ognuna delle due parti regna nel proprio ordine e non negli altri. In questo contesto è quindi escluso un dibattito politico all’interno del partito. Vedremo come questa nuova situazione sarà accolta dalla base del Ps, in particolare dagli 8’000 elettori che nel 2019 hanno sostenuto con voto preferenziale Amalia Mirante per il Consiglio di Stato. Seguiranno le indicazioni del Congresso del Ps o sosteranno ancora la candidata moderata? Basteranno le promesse di un successo rosso-verde a cancellare ogni dubbio in merito? Agli elettori l’ultima parola.