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Nuovo anno scolastico: lettera ai genitori

(Ti-Press)

Un nuovo anno scolastico è iniziato. Congiuntamente agli auguri rivolti agli operatori di ogni ordine scolastico e a tutti gli studenti, vorrei rivolgere un pensiero particolare ai genitori che li accompagnano e che, insieme a loro, vivono e vivranno le stesse emozioni. A loro vorrei dire che la scuola, malgrado le molte ore giornaliere che i figli trascorrono al suo interno, quindi lontani da casa, risponde solo in parte alla funzione educativa e alla formazione del carattere. Consapevoli di un principio di delega che avvolge la relazione tra la famiglia e la scuola, è sempre utile ricordare che la famiglia, le relazioni che la caratterizzano e i modelli di comportamento che questa offre, va considerata come una vera e propria "fabbrica d’imitazioni" e, pertanto, continua ad assumere un ruolo fondamentale e inalienabile. I giovani – si sa – imitano gli adulti, così come i figli imitano le madri e i padri; i "neuroni specchio" svolgono il loro lavoro sin dall’inizio della vita, agiscono nella costruzione del linguaggio, dei comportamenti, delle emozioni. Perché questa affermazione? Perché ho spesso (e purtroppo) osservato adulti che, con foga e palese autoisolamento, manipolano cellulari davanti ai loro figli durante la colazione, il pranzo, la cena, al bar, al parco giochi e in molte altre situazioni. Avrei voluto dire loro quanto tutto ciò sia pericoloso, ma non me la sono sentita! In che modo spiegare loro che il comportamento di oggi coinciderà con l’insorgenza di un possibile problema domani, fra un anno, fra dieci, nell’igiene del sonno e, di conseguenza, nel rendimento scolastico? Perché, benché espresso da un punto di vista professionale, avrei dovuto creare allarme annunciando un possibile disturbo che "ancora non si vede" ma che potrebbe agire (per ora) in modo sottile?

Una quindicina di giorni fa, proprio da queste colonne, il Dottor Mauro Manconi, responsabile della medicina del sonno presso il Neurocentro della Svizzera italiana (cfr. laRegione del 16.8.22), lanciava l’allarme definendo "drammatico" l’impatto dei dispositivi elettronici e dei videogiochi sulla qualità del sonno, attribuendo il termine di "tecnoinsonnia" a tutta una serie di disturbi che incidono pesantemente sulla qualità della vita e sul benessere dei giovani (aggressività, difficoltà scolastiche, depressione). In tal senso, senza voler creare allarmismi, esorto genitori e adulti a mantenere vivo quel senso di responsabilità che dovrebbe portare a riflettere sulla problematicità dei loro stessi comportamenti e dei modelli offerti ai giovani, pur comprendendo che – ahinoi! – i dispositivi elettronici sono ormai diventati parte integrante dell’essere umano, fino a rendere scontata la loro presenza e un loro utilizzo che diventa "quasi" involontario.

Essere attenti alle modalità di utilizzo dei dispositivi elettronici e all’eventuale abuso durante le ore che precedono il sonno, riflettere sul proprio ruolo genitoriale ed educativo, non sarà di sicuro tempo perso! Lasciare il cellulare in un luogo più discreto (ad esempio in tasca) quando si è a contatto con i propri figli, dialogare di più, dedicare loro maggior tempo e – perché no? - chiedere ogni tanto "come stai?", sarà certamente un tempo guadagnato, non dimenticando mai che il bene di oggi corrisponde e produce il bene di domani.