I dibattiti

Lugano, il centro sociale merita uno spazio fisico

L'esperienza 'è un riferimento culturale essenziale'. Basti pensare alle conferenze con personalità attive in Europa in ambiti umanitari e politici

Grazia Cavallini (Ti-Press)
15 marzo 2021
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L’unica cosa che i molinari chiedono alla città di Lugano è il riconoscimento di uno spazio fisico. La cosa importante per migliaia di “formiche” del Molino CS()A, è che questo spazio mentale esista. L’esperienza di un Centro Sociale Occupato Autogestito è in Ticino un riferimento culturale essenziale e utile a tutti, fosse anche solo per leggere le motivazioni, con cui esprime le sue posizioni sui temi d’attualità.

Paolo: “Mi sembra di vedere i limiti di una gestione della collettività nei sistemi di governo sperimentati nel mondo (comunisti, capitalisti, dittatoriali,…) e mi pare fatichino a restare democratici, egualitari, pacifici, umanitari, ecologici”. La risposta di questo movimento anarchico luganese, storico, proprio di Lugano, e sempre vivo, mostra un’esperienza riuscita nei decenni e futuribile, nella gestione collettiva, come nella maturazione individuale dell’autodeterminazione. Il CS()A luganese è oramai un Centro di competenze per l’informazione sui movimenti alternativi in Europa nell’ambito dell’autogestione culturale, politica, agricola. L’aggiornata biblioteca raccoglie anche riviste specializzate, sostiene pubblicazioni, e ospita case editrici impegnate, nonché è sede di redazione di alcune riviste locali. Con il Circolo Carlo Vanza, il CS()A è una realtà di riferimento per la cultura anarchica in Ticino.

Una programmazione regolare di conferenze con molte personalità attive in Europa negli ambiti umanitari e politici, e la serie continua di incontri con ticinesi che presentano la loro esperienza d’osservazione e riflessione in campi profughi, in comuni agricole, in collettivi autogestiti in Italia, in Francia e in Germania, portano in avanti la riflessione comune e maturano l’esperienza anarchica luganese. La proposta attrezzata del CS()A per le proiezioni e i concerti, offre un “plateau libre” ai gruppi musicali locali emergenti (e alcuni ora emersi, conosciuti ed apprezzati da tutti in Ticino) e a chi vuole semplicemente esprimersi. Non dimentichiamo l’offerta di una ottima cucina casalinga vegetariana a prezzi popolari. L'ampia collezione di locandine di concerti che hanno saputo attirare gente da tutto il Ticino e non solo, è stupenda e meriterebbe un’esposizione al Masi. Posso solo ancora invitare tutti a leggere gli innumerevoli contributi e traduzioni di articoli, raccolti nel sito del Molino CS()A, invitare tutti a capire attraverso il sito www.inventati.org/molino/ quanto il Centro sia in rete con moltissime realtà alternative e quanto interagisca qualitativamente con le numerose comunità, associazioni e movimenti sparsi sul pianeta. Il Molino CS()A di Lugano è un luogo organizzato di riferimento tematico e accoglienza, aperto e gratuito e reattivo. Il coraggio di difendere anche in Ticino un’ideale anticapitalistico, di giustizia sociale, di pacifismo e di ecologismo è legale e, che piaccia o no, è vivo e vuole la sua casa a Lugano. Il Molino merita interlocutori validi che vogliano e sappiano mediare una soluzione pacifica, positiva e concreta. Il resto sono speculazioni, criminalizzazioni, manipolazioni di una realtà giovanile che va ben oltre la definizione di violenti, sporchi, illegali, danneggiatori.