L'associazione deplora l'annuncio dello sgombero del centro sociale il Molino di Lugano
Contro l'annunciato sgombero del centro autogestito il Molino dallo stabile dell'ex Macello di Lugano, insorge anche l'Aida, Associazione idea autogestione, che alcuni (recentemente, il Ps) vorrebbero quale rappresentante dello stesso centro sociale in una trattativa con Città e Cantone. In un comunicato ribadisce, citiamo, il diritto a forme di autogestione ed esige che queste vengano riconosciute come è successo in altre città elvetiche.
"Deploriamo questa fuga in avanti che oggettivamente ipotecherà quel poco che si poteva salvare in termini di dialogo e di progettualità. Così facendo, l’esecutivo dimostra di non aver mai voluto trovare delle soluzioni che permettessero una continuità per l’autogestione". "Con questa muscolosa prova di forza la città mostra veramente la sua essenza intollerante e insofferente verso chi non si vuole omologare e sottomettere. Il pretesto di una manifestazione non autorizzata ci sembra assai fuori luogo e il municipio si pone di fatto sopra tutto e tutti con questa opzione che poteva benissimo evitare. Sconcertante la tempistica, a un mese delle elezioni!".
"Per anni abbiamo sentito ripetere il mantra che non c’è dialogo con la controparte, ma ora la città ribalta la situazione creando tensioni e un probabile conflitto sociale. A che pro? Molto strana è l’ultima frase del comunicato in cui l’esecutivo dice di essere disponibile per una richiesta di mediazione! A questo punto risulta difficile comprendere questa schizofrenia tra sgombero e apparente apertura!
In questa brutta situazione manca di fatto il terzo attore, il Cantone, che è rimasto per troppo tempo latitante mentre avrebbe dovuto intervenire e promuovere una mediazione. Aida è disponibile per impedire, assieme ad altre realtà politiche o della società civile, che si giunga ad uno scontro sociale nelle strade e piazze della città."