Il 1° luglio il Consiglio comunale è chiamato a discutere la mozione che chiede la creazione di una Casa della cultura
*Consigliere comunale Verdi di Bellinzona
Il prossimo Consiglio comunale di Bellinzona previsto martedì 1° luglio sarà chiamato ad affrontare la mozione presentata dall’allora consigliera comunale Michela Delcò Petralli a nome dei Verdi e sostenuta da altri rappresentanti delle forze politiche progressiste. Tale mozione chiede che venga accolto il principio della creazione di una Casa della cultura nella nostra capitale. In un periodo storico caratterizzato da molte incertezze, su qualche aspetto vi sono però dei punti saldi. Tra di questi il fatto che chi oggi propone eventi, cultura, arte, musica e momenti di aggregazione dall’emergenza sanitaria esce fortemente toccato nel vivo. La possibilità di svolgere eventi, di aggregarsi e di esprimersi in forme culturali è totalmente venuta a mancare.
Già si percepisce, con la progressiva riapertura della nostra società, quanto manchino oggi gli eventi di aggregazione, svago e cultura in questo inizio di torrida estate. Bellinzona si è adoperata negli ultimi anni per migliorare e accrescere l’offerta, attraverso manifestazioni e una migliore messa in rete del calendario degli eventi. Ma purtroppo il tutto si scontra spesso con la mancanza sistematica di spazi e luoghi dove la cultura può essere creata e generata. Una mancanza cronica a cui sono confrontate moltissime associazioni senza scopo di lucro che attraverso molto volontariato mettono a disposizione il proprio tempo e impegno a favore della comunità locale. Un impegno che andrebbe quindi valorizzato e riconosciuto da parte della politica, che ha così la possibilità di sancire l’importante principio della creazione di uno o più luoghi preposti a queste attività. Una mozione che non è vincolata a degli spazi concreti e precisi. Ma invita l’esecutivo a trovare soluzioni adeguate al bisogno di spazi e alla creazione di sinergie tra i vari enti e gruppi sul territorio.
Bocciare da parte del Consiglio comunale tale mozione equivale a uno schiaffo a chi giornalmente, indipendentemente dal credo politico, si adopera per far vivere meglio gli altri e la propria Città e a chi ha deciso di rendere la cultura, nelle sue diverse forme, la propria professione. Una votazione che rappresenta quindi anche una buona occasione per verificare chi crede in uno sviluppo della Città solo attraverso fermenti edilizi e chi crede che il patrimonio umano e culturale sia un elemento imprescindibile per una Città tutta da vivere.