I dibattiti

Candidati Ppd a Lugano: lista vera o di facciata?

La parlamentare Nadia Ghisolfi sulla sua esclusione dalle candidature per l'elezione del Municipio cittadino

Ti-press

Oggi (martedì ndr) ulteriore comunicazione da parte del Presidente della commissione cerca Claudio Bignasca che chiede a noi papabili candidati di aspettare. Dopo le audizioni tenutesi nella prima settimana di dicembre, durante le quali mi era stato comunicato che una decisione ed un’informazione, perlomeno ai diretti interessati, sarebbe seguita entro una decina di giorni, al 31.12 ci viene ancora chiesto di aspettare. Tutto questo procrastinare ha quindi cominciato a farmi venire diversi dubbi e preoccupazioni.

 Ci viene detto che l’UP ha deciso di ufficializzare le liste all’8 di gennaio, ma chi dell’UP ha deciso, quale UP? il 21.12 la Regione pubblica un intervista al Presidente Angelo Petralli, il quale denuncia chiaramente una mancanza di coraggio da parte della Sezione, che lo porterà con tutta probabilità a dimissionare dal suo ruolo di Presidente e forse anche dalla politica. Che l’UP si riunisca e decida senza il suo Presidente, è forse legittimo, ma è corretto? Un Ufficio presidenziale non dimentichiamolo già decimato, visto che Giovanni Albertini se ne è andato creando il suo movimento e altri tre sono possibili candidati (Tricarico, Bianchetti e Malfanti).

 Leggere quanto espresso del Presidente Angelo Petralli sulla Regione mi ha seriamente preoccupata, non solo come possibile candidata ma proprio come Gran Consigliera da anni attiva per il Partito popolare democratico. Il fatto che l’uscente non si ripresenti costituisce una sfida non da poco al mantenimento del municipale, e senza una lista forte l’obiettivo viene messo a rischio. Ed il mantenimento del municipale a Lugano, città più importante del nostro Cantone, è un tema che deve interessare tutto il partito e non solo i possibili candidati del luganese. Quale futuro possiamo sperare di avere a livello cantonale (o nazionale!!) se perdiamo a livello comunale, ed a Lugano?

 Non bisogna poi essere nemmeno da troppi anni in politica per capire che se il Presidente non partecipa alle riunioni qualcosa di grave sta succedendo, oltre al fatto che un membro dell’UP - tra l’atro molto valido - se ne sia andato per creasi il proprio movimento.

 È vero, a Lugano sono solo da qualche mese ma sono invece da abbastanza anni in politica per capire quando c’è qualcosa che non sta funzionando propriamente. E sono da abbastanza anni popolare democratica e Gran Consigliera da permettermi di esprimere serie preoccupazioni sulla procedura in corso per l’allestimento della lista al municipio. Non vorrei fosse vero il fatto che si stia facendo un esercizio in sordina per presentare una lista in realtà già predefinita, non competitiva, che avrebbe quale conseguenza peggiore il rischio di perdere il municipale. Perché ci sono persone, popolari democratici, che come me che ci tengono al nostro partito e vogliono una lista forte e competitiva, che dia all’elettorato una vera scelta di candidati, e tra questi vorrebbero che figurasse anche la sottoscritta (e non solo!). Invece, perlomeno per quanto mi riguarda, con la scusa che non sono “nata e cresciuta” a Lugano, sembrerebbe mi si voglia escludere e priori. Escludere chiunque possa mettere in ombra il o i candidati prescelti (da pochi!!).

Io non so se sarò candidata, ed è lungi da me il “pretendere” di essere in lista o il ritenermi meglio di altri possibili candidate o candidati. Auspico però che le motivazioni per eventualmente escludere una Gran Consigliera in carica ed alla quarta legislatura, terza donna più votata a livello Cantonale, con un risultato non trascurabile anche a Lugano, e che ha voglia di mettersi in lista ed a disposizione per la città e la comunità dove ha scelto di vivere, siano di più che un semplice “non sei originaria di Lugano”. Così come per escludere eventuali altre/i candidate/i. I criteri di scelta dovrebbero essere altri, soprattutto in periodo storico dove la popolazione si è espressa chiaramente anche sul ruolo e l’importanza che vuole dare alle donne che per anni hanno dimostrato attraverso l’attività politica concreta una voglia di fare e non da ultimo - un attaccamento al Partito.

Spero quindi che l’Ufficio Presidenziale sia lungimirante e tenga in considerazione anche questi fattori, e con la sua decisione smentisca il fatto di voler fare una lista “debole” e di accompagnamento per pochi.

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