Lascerà la carica dopo le elezioni (e forse) la politica il presidente che si rammarica di non aver convinto il partito a fare opposizione costruttiva
«Sappiamo che La Santa visto che ospita persone con problemi è una zona a rischio, nota alla polizia. Una zona che andrebbe maggiormente monitorata anche alla luce del precedente capitato qualche anni fa. Non voglio entrare nei dettagli perché c’è un’inchiesta penale in corso, ma preoccupa venire a conoscenza che i presunti autori sono scesi al bar dopo aver ucciso una persona». Sono le impressioni che ha maturato il presidente della sezione cittadina Angelo Petralli sulla morte del 35enne in una camera della pensione di Viganello martedì sera.
Passiamo alla politica. Professionalmente attivo quale vicedirettore dell’Azienda forestale Afor Group di Torricella-Taverne, entrato in carica dopo il rinnovo dei poteri del 2013 al posto di Laura Tarchini, Petralli come già annunciato concluderà il suo mandato di presidente in concomitanza con le elezioni comunali di aprile 2020.
Lascerà definitivamente anche l’impegno politico?
Non ho ancora deciso. Però, se vogliamo metterla in percentuale, diciamo che al 70% sì. E alla presidenza potrà arrivare qualcuno di quelli che mi hanno criticato e forse riuscirà a risollevare le sorti del partito.
Qual è il suo bilancio di questi anni dal profilo degli obiettivi personali?
Alcuni sono stati raggiunti, altri purtroppo no. Forse perché, come dice un mio collega di lavoro, assomiglio un po’ al compianto Giuliano Bignasca, per le mie reazioni talvolta brusche. Dispiace che non siamo riusciti a fare un lavoro di opposizione costruttiva per portare le nostre critiche intelligenti con proposte concrete senza scadere nelle contestazioni fini a sé stesse.
Per quale motivo non ci siete riusciti, secondo lei?
Non siamo stati capaci forse perché vogliamo essere un partito di centro che cerca di ‘mettere d’accordo’ i due estremi. Questo è un nostro difetto.
Ci faccia un esempio
Nell’ultima seduta sono arrivati gli emendamenti relativi alla riattivazione del Progetto Lavoro e per più soldi da destinare alla formazione degli apprendisti: sono stati approvati malgrado il capodicastero avesse annunciato la prossima presentazione di un messaggio mirato. Anche riguardo all’altro emendamento ho diverse perplessità e mi chiedo chi assumerà le persone formate dalla Città che difficilmente può garantire una formazione completa per figure come muratori ed elettricisti. So di cosa parlo perché nella ditta in cui lavoro formiamo otto apprendisti. Ritengo inoltre che oltre quattro ore di Consiglio comunale per votare un preventivo 2020 con ottimi risultati sia davvero troppo. Mi urta il fatto che si faccia campagna elettorale durante le sedute.
Tornando agli obiettivi, quali sono quelli raggiunti e cosa invece non ha funzionato?
All’inizio della presidenza non avevamo una sede, oggi c’è: si trova in via Bagutti 22 ed è accogliente. Siamo riusciti a impostare il segretariato in modo più efficiente, siamo più presenti e ci siamo dati un’immagine rinnovata. Inoltre, nell’Ufficio presidenziale siamo riusciti a ripartire meglio i compiti. Abbiamo inserito rappresentanti della società civile, degli anziani e degli imprenditori e un appassionato gruppo di giovani che curano la comunicazione. Novità che mi pare stiano funzionando bene.
E fra gli obiettivi non raggiunti?
Io avrei voluto una persona che si occupasse di comunicazione a tempo pieno ma per motivi finanziari non è stato possibile. Finanze che quando sono entrato in carica erano un problema mentre oggi possiamo tirare un sospiro di sollievo anche se non sono a posto del tutto. Purtroppo, non sono riuscito a far capire a qualche membro di partito che occorre più coraggio e decisionismo nell’affrontare i vari temi. Forse questo deriva dal fatto che sono un imprenditore e una parte del partito non mi ha apprezzato del tutto come presidente.
Come è stata la convivenza con due consiglieri comunali Ppd che sovente hanno votato senza rispettare la posizione del gruppo (mi riferisco a Sara Beretta Piccoli e Giovanni Albertini)?Dispiace che Albertini abbia deciso di lasciare per creare un’altra formazione e presentarsi alle prossime elezioni (il Movimento Ticino Lavoro, gli stambecchi, ndr). È una sua decisione che accetto e rispetto. Eppure, mi sono sempre messo a disposizione per ogni cosa e dato un certo agio. Ticino e Lavoro, per un periodo e gratuitamente, ha potuto approfittare della nostra sede e aprire uno sportello per incontrare le persone. Sara, invece, è vero che è una voce fuori dal coro ma siamo sempre riusciti a discutere in maniera costruttiva.
E con il municipale Ppd Angelo Jelmini (che non si ricandiderà)?Lui è un politico della vecchia guardia, è stato un ottimo municipale, molto preparato e capace ma oggi occorre avere il coraggio di osare molto di più. Oggi la politica, purtroppo, si fa più gridando piuttosto che con tattica e tecnica.