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Congedo per l’adozione: si può fare di più

Il 1° gennaio 2023 sono entrate in vigore le nuove disposizioni della Lipg (legge sulle indennità in caso di perdita di guadagno) per l’introduzione di un congedo adozione. Se da una parte si è fatto un notevole passo avanti a livello federale nel riconoscere un diritto alle madri e ai padri adottivi, dall’altra si poteva fare di più. Infatti la nuova legge federale prevede solo due settimane di congedo adozione contro le 14 settimane della legge cantonale. Poiché la maggior parte dei bimbi adottivi provengono da paesi esteri con culture e lingue diverse e una situazione esistenziale difficile, si capisce che due settimane sono insufficienti. Il genitore deve avere il tempo di recarsi nel paese di origine e in seguito rimanere vicino al proprio figlio aiutandolo a creare un legame con la sua nuova famiglia e il suo nuovo mondo. L’adozione è come una nascita che necessita di tutte le cure e l’attenzione alla nuova vita dell’adottato. Inoltre la nuova legge federale inserisce un limite di età di 4 anni. Questo è inaccettabile, perché anche bimbi più grandi in età adottabile hanno ugualmente bisogno di un tempo di adattamento, inclusi i genitori. Nella formulazione della legge cantonale (alla quale avevo contribuito con l’iniziativa parlamentare generica presentata da Verdi e cofirmatari e accettata all’unanimità) si è stati più lungimiranti, senza porre limiti di età dell’adottando. La legge federale andrà quindi adeguata per non creare disparità e per tutelare i diritti di genitori e figli adottivi in tutta la Svizzera. Inoltre la nostra legge cantonale non dovrebbe adeguarsi alla legge federale. Come Verde m’impegnerò affinché la legge federale per il congedo adozione possa essere migliorata e parificata alla nostra legge cantonale.

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