Estero

L'UE sollecita la ripresa dei negoziati per porre fine alle sofferenze in Medio Oriente

Kaja Kallas sottolinea la necessità di azioni militari proporzionate e accoglie il piano egiziano per Gaza

24 marzo 2025
|

"Riprendere i negoziati è l'unico modo fattibile per porre fine alle sofferenze da tutte le parti". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa a Gerusalemme con il ministro degli Esteri israeliano Gideo Sa'ar.

"La violenza alimenta altra violenza, i nuovi combattimenti stanno causando un'incertezza insopportabile per gli ostaggi e le loro famiglie, e orrore e morte per il popolo palestinese", ha aggiunto Kaja Kallas.

"Gli israeliani devono potersi sentire al sicuro nelle loro case. Israele ha il diritto all'autodifesa contro gli attacchi terroristici, che provengano da Hamas, dagli Houthi o da Hezbollah. Tuttavia, le azioni militari devono essere proporzionate", ha ancora detto l'alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la sicurezza, aggiungendo che l'Ue accoglie con favore il piano egiziano per la ricostruzione di Gaza e che il blocco non vede "alcun ruolo per Hamas nella futura governance di Gaza".

Rispondendo a una domanda sugli attacchi israeliani in Siria, l'alto rappresentante Ue ha affermato che "queste cose sono inutili perché la Siria in questo momento non sta attaccando Israele, e questo alimenta una maggiore radicalizzazione, anch'essa contro Israele, che non vogliamo vedere".

Ancora nessuna decisione su governo militare a Gaza

"Israele non ha ancora deciso se imporre o meno un governo militare a Gaza", ha da parte sua affermato il ministro israeliano degli Esteri Gideon Sa'ar nella stampa a Gerusalemme.

Il ministro ha insistito sul fatto che Israele sta rispettando il diritto internazionale a Gaza, facendo riferimento all'articolo 70 del Protocollo di Ginevra del 1949. Sa'ar ha ribadito che i 25.000 camion che Israele ha fatto entrare durante la tregua sono adeguati per le esigenze dei gazawi. "Nessun Paese è obbligato a facilitare una guerra contro se stesso", ha affermato, "Israele non deve essere tenuto a uno standard diverso".

Il ministro degli Esteri israeliano ha inoltre affermato che è "naturale" che Israele si aspetti il sostegno dell'Unione Europea nel conflitto in corso contro il terrorismo islamico, "stiamo combattendo la guerra del mondo libero. Iran, Houthi, Hamas e Hezbollah ci attaccano perché siamo vicini. Ma non fatevi illusioni, la guerra è contro la civiltà occidentale. Contro i suoi valori e i suoi stili di vita".