Molto positivo il bilancio dall'introduzione della nuova soglia. Cresce il contributo delle località ‘minori’ (fra cui Como) rispetto alle grandi città
L'abbassamento, dall'1 febbraio 2024, della soglia del tax free da 155 a 70 euro decisa dall'Italia ha prodotto un bilancio "molto positivo" nei primi sette mesi di applicazione. Lo si legge in una nota del Ministero del Turismo italiano, che aveva caldeggiato la modifica. In particolare, per quanto riguarda la Svizzera, le transazioni tax free complessive (per entrambe le soglie, nuova e precedente) sono aumentate dell'87% costituendo il 25% del totale. Rilevante anche la crescita delle transazioni di acquirenti dalla Turchia (+71%), Centro e Sud America (+61%) e Stati Uniti (+26%).
"Le principali performance della nuova soglia, come rilevato da Global Blue, parlano di un +43% nelle transazioni, di un +5% nella spesa e di oltre 300mila nuovi shopper che hanno acquistato solo nella fascia 70-155 euro", si legge nella nota.
Inoltre, è cresciuto al 26% il contributo delle località cosiddette "minori" al tax free shopping di questa soglia, a fronte di una riduzione al 53% del contributo apportato dalle canoniche quattro grandi destinazioni (Milano, Roma, Firenze, Venezia): una ricaduta positiva per le località turistiche più periferiche, che agevola i processi di decentralizzazione e destagionalizzazione dei flussi.
Fra le destinazioni che hanno performato meglio, in termini di variazione delle transazioni, c'è Como, con un +67%, seconda dietro Catania (+72%) e davanti a Napoli (+64%), Amalfi (+63%), San Gimignano (+63%), Verona (+61%), Assisi (+57%), Bellagio (+53%) e Bologna (+51%). A beneficiare particolarmente della nuova soglia sono stati il commercio al dettaglio e l'artigianato locale, che crescono più del dato nazionale, con un +54% nelle transazioni, un +12% nella spesa e uno scontrino medio di 111 euro.
L'aumento più sensibile delle transazioni ha riguardato i settori merceologici, tipicamente "made in Italy", di pelletteria e borse (+57% nelle transazioni; +18% nella spesa), calzature (+79%; +26%), e profumi e cosmetica (+141%; +47%).