Estero

Farmaci illegali sul web, chiusi 1'300 siti in tutto il mondo

Vasta operazione a livello internazionale per contrastare il fenomeno. In Svizzera, su 900 invii controllati, 230 contenevano medicamenti falsificati

In sintesi:
  • ‘Pangea’ è il nome dell'operazione che ha viste coinvolti 90 Paesi
  • Merce sequestrata perché illegale o falsificata per una valore pari a 7 milioni di dollari (6,2 milioni di franchi)
(Keystone)
31 ottobre 2023
|

Per combattere in modo coordinato il commercio illegale di medicamenti via Internet, nel quadro dell'annuale operazione ‘Pangea’, che coinvolge oltre alla Svizzera un totale di 89 Paesi, sono stati chiusi in tutto il mondo 1'300 siti web. Nella sola Confederazione sono state controllate 900 spedizioni, 230 delle quali contenevano farmaci falsificati e importati illegalmente.

Dal 3 al 10 ottobre 2023, si è svolta per la 16esima volta l'operazione coordinata dall'Organizzazione internazionale della polizia criminale (Interpol) contro il commercio illegale di medicamenti online, ha fatto sapere oggi l'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic. In tutto il mondo, sono stati sequestrati complessivamente prodotti illegali e falsificati per un valore di 7 milioni di dollari (6,2 milioni di franchi).

Anche in questa occasione la Svizzera è stata rappresentata dall'Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini, dallo stesso Swissmedic e da Swiss Sport Integrity (fondazione indipendente attiva nella lotta al doping).

La merce ordinata online giunta in Svizzera proveniva per la maggior parte dall'India e dall'Europa dell'Est. Per oltre il 50% delle spedizioni si trattava di stimolanti per l'erezione, mentre un quarto erano psicofarmaci. I narcotici sequestrati sono stati segnalati dalle autorità ai Cantoni, che apriranno i relativi procedimenti penali.

Nell'operazione di quest'anno è risultato che i distributori illegali fanno un uso improprio sia delle reti sociali sia di siti web legali svizzeri che non hanno alcuna relazione con i medicamenti in questione, come le pagine di club sportivi, piccole e medie imprese (PMI) o gruppi di gioco. Hackerando siti non coinvolti nel traffico illecito, i fornitori di questi farmaci falsificati inseriscono le proprie pagine. In questo modo, i criminali vogliono dare l'impressione che si tratti di un offerente ufficiale svizzero, spiega Swissmedic.

Durante l'operazione, l'Istituto elvetico ha indagato anche sulle piattaforme di vendita senza sede nella Confederazione, cancellando oltre 200 offerte illegali.

Nell'ambito dell'operazione ‘Pangea’, Swissmedic sta lanciando una campagna con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione e invitarla a non accettare questo genere di offerte.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔