La star del basket americano si era dichiarata colpevole in primo grado. Si pensa che possa fungere da pedina in uno scambio di prigionieri con Washington
Una Corte d’appello di Mosca ha confermato oggi la condanna a nove anni di reclusione per la cestista americana Brittney Griner, riconosciuta colpevole di possesso di stupefacenti. Lo riferisce l’agenzia Interfax.
Brittney Griner, star del basket americano due volte campionessa olimpica, è in carcere in Russia da quando, nel febbraio scorso, fu arrestata al suo arrivo all’aeroporto Sheremetevo di Mosca dopo che la polizia le aveva trovato nel bagaglio sigarette elettroniche liquide contenenti olio di hashish. La quantità, secondo quanto precisato oggi dal suo avvocato in aula, era di 0,72 grammi.
Al processo di primo grado la Griner si era dichiarata colpevole di traffico di droga, aggiungendo di non aver avuto intenzione di "violare la legge russa". È opinione diffusa, tuttavia, che l’atleta trentunenne possa essere usata dalle autorità russe come pedina per uno scambio di prigionieri con gli Usa.
Griner, giocatrice di punta delle Phoenix Mercury, era arrivata in Russia per giocare nel campionato russo nelle fila di una squadra di Ekaterinburg durante la pausa del campionato Wnba americano. La cestista ha assistito al processo d’appello in videoconferenza. Il suo avvocato ne aveva chiesto l’assoluzione o la riduzione della pena, giudicandola troppo severa. "Non un solo procuratore, giudice, avvocato o studente di legge potrebbe provare che questa sentenza sia in linea con la legge russa", ha affermato il legale, citato dal sito del giornale Moskovsky Komsomoltetz.