Soprannominato lo ‘Sparatutto’, nel suo curriculum i massacri in Bosnia e l’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines colpito nel 2014
Cinquantadue anni e un curriculum di battaglia sterminato. Che gronda sangue, dicono a Kiev. La storia militare di Igor Girkin, soprannominato Strelkov-il fuciliere o sparatutto, passa dalle campagne contro i separatisti in Cecenia ai massacri nella bosniaca Višegrad nel ’92, fino all’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines Mh17 colpito nel 2014 da un missile sull’Ucraina orientale (a quel tempo controllato dai secessionisti filo-russi) in cui morirono 298 civili. Ora Strelkov torna a legare il suo nome di feroce veterano russo all’Ucraina. Dopo aver avuto un ruolo chiave nell’annessione della Crimea alla Russia nel 2014 e partecipato all’assedio di Sloviansk nello stesso anno, finito con una bruciante sconfitta, Kiev ha deciso che il momento di pagare i debiti con la giustizia per Girkin è arrivato.
Con un annuncio sui social, l’intelligence militare ucraina (Gur) ha messo una taglia di 100 mila dollari sulla sua testa, denaro che andrà a chi lo farà arrestare. E chissà che non siano proprio i suoi a dargli il benservito. La Procura di Kiev nel mentre ha aperto un’inchiesta con le accuse di tortura, omicidio, attività terroristica e violazione della sovranità statale. Sparatutto, già ministro della Difesa del Donbass, secondo i servizi ucraini sarebbe da qualche parte nel Paese per organizzare l’ennesima atrocità. A modo suo, perché, come ebbe a dire la Bbc tempo fa, Girkin ha anche prestato i suoi servizi per il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb).
Intanto su di lui pesa un mandato di cattura internazionale emesso dai Paesi Bassi per il missile che distrusse l‘Mh17 malese. I pm olandesi hanno accusato Girkin e altre tre persone di omicidio, lui ha ammesso la "responsabilità morale", ma negato di aver premuto quel pulsante. Sanzionato da Ue, Usa, Regno Unito, Australia, Giappone, Canada, Svizzera, adesso ’Igor il terribile’, come lo chiamano gli stessi russi è finito pure nel mirino della società civile ucraina: ieri il leader della band "Antitila" Taras Topolya e il tennista Serhiy Stakhovskyi, tra gli altri, hanno promesso 50’000 dollari a chiunque catturi Girkin.
Allarmi aerei su tutta l’Ucraina, "raid ovunque" denunciati da Kiev, e appelli ai cittadini a nascondersi nei rifugi. La promessa di Vladimir Putin di interrompere gli attacchi su larga scala non sembra essere stata mantenuta, anzi la pressione degli invasori resta altissima. La risposta dei difensori è affidata alle truppe che spingono a sud, per riprendersi Kherson e Zaporizhzhia. Mentre gli attacchi oltre confine, nella regione di Belgorod, sono diventati quasi quotidiani.
Ulteriori motivi di riflessione per il Cremlino, dove ormai si ammette che il sostegno della Nato agli ucraini, soprattutto in termini di armi, sta creando non pochi ostacoli alla riuscita della cosiddetta "operazione speciale". In questa fase del conflitto, arrivato quasi all’ottavo mese, le forze in campo appaiono equivalersi sui due fronti principali. Nel sud gli ucraini stanno spingendo per riconquistare i villaggi intorno a Kherson, in vista dello scontro finale nel capoluogo regionale. A Zaporizhzhia le autorità locali in esilio hanno annunciato che le truppe di difesa hanno inflitto gravi perdite al nemico e si stanno preparando a liberare tutte le zone occupate. Per il viceministro della difesa Hanna Malyar il rapporto delle vittime è di un ucraino ogni sei russi.
Nel Donbass invece si assiste ad una ripresa della spinta degli occupanti. La situazione è "molto difficile", soprattutto intorno alla città strategica di Bakhmut, ha ammesso lo stesso Volodymyr Zelensky. Nel Donetsk sette insediamenti sono stati bersagliati dai separatisti, che hanno rivendicato la conquista di due villaggi. Per allontanare la pressione, gli ucraini hanno bombardato il capoluogo, colpendo il palazzo del governatore. Il campo di battaglia nel frattempo si è esteso quasi stabilmente oltre confine. Come dimostrano i nuovi raid che si sono abbattuti sulla regione di Belgorod: ben dodici esplosioni sono state segnalate dai residenti nei pressi dell’aeroporto. Le autorità hanno assicurato che le difese anti-aeree hanno retto, ma si contano almeno 4 feriti.