la guerra in ucraina

La Bielorussia: ‘Truppe congiunte con Mosca’

Lukashenko: ‘Kiev vuole attaccarci. L’Occidente vuole usare l’atomica contro di noi’. L’Ue risponde: ‘Accuse false’

Putin e Lukashenko (Keystone)
10 ottobre 2022
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Aleksandr Lukashenko ha annunciato la creazione di un gruppo militare congiunto formato da soldati russi e bielorussi. Poi ha puntato il dito contro Kiev e la Nato, e - senza fornire la benché minima prova - le ha accusate di meditare un attacco contro la Bielorussia. Il despota bielorusso appare ormai sempre più nell’orbita di Putin.

Le sue parole sono arrivate poche ore dopo l’attacco missilistico delle truppe di Mosca contro le città ucraine e stanno inevitabilmente contribuendo a far salire ancora di più la tensione attorno all’Ucraina, al punto che l’Unione Europea ha esortato esplicitamente "il regime della Bielorussia ad astenersi da qualsiasi coinvolgimento" nel conflitto russo-ucraino. "Abbiamo preso nota delle false accuse del regime di Lukashenko, sono accuse infondate, ridicole. Sono inaccettabili. L’Ucraina qui è la vittima", ha detto il portavoce della diplomazia europea, Peter Stano, avvertendo che se Minsk unirà le sue forze a quelle russe si tratterà di una "ennesima escalation" a cui l’Ue potrebbe rispondere con "nuove e più severe" sanzioni contro la Bielorussia. I soldati bielorussi, per quanto se ne sa, non hanno combattuto in Ucraina.

Le truppe russe a febbraio hanno però attaccato il nord dell’Ucraina partendo proprio dalla Bielorussia, e Stano ha chiesto a Minsk di "smettere immediatamente di consentire che il territorio bielorusso faccia da trampolino di lancio per attacchi aerei, compresi i recentissimi attacchi missilistici e gli attacchi di droni contro l’Ucraina". Kiev sostiene infatti che alcuni droni siano decollati oggi dalla Bielorussia per attaccare il territorio ucraino. Lukashenko non ha fornito molti dettagli sulla presunta nuova forza militare congiunta russo-bielorussa: non si sa da quanti soldati sarà composta né dove sarà schierata, ma secondo il dittatore bielorusso vi saranno inquadrati più di mille militari russi. Lukashenko sostiene che la formazione di questa unità sia iniziata due giorni fa, in pratica dopo la violenta esplosione che ha gravemente danneggiato il ponte di Crimea.

Nessuna prova

Le accuse che Lukashenko rivolge a Kiev e all’Occidente sono pesanti ma non corroborate da alcuna prova. "Ho già detto che oggi l’Ucraina non sta solo discutendo ma sta programmando degli attacchi sul territorio bielorusso", ha affermato l’uomo che da 28 anni governa la Bielorussia calpestando diritti umani e libertà civili tanto da essere soprannominato "l’ultimo dittatore d’Europa". Poi ha accusato l’Occidente di voler "trascinare la Bielorussia in una guerra" e ha dichiarato che, "credendo alle storie fasulle" secondo cui le truppe di Minsk potrebbero essere coinvolte nel conflitto in Ucraina, la Nato "e alcuni Paesi europei stanno ora valutando apertamente una possibile aggressione" contro la Bielorussia, "incluso un attacco nucleare".

L’ultimo affondo Lukashenko lo ha riservato a Lituania, Polonia e Ucraina, che ha accusato di "addestrare militanti radicali affinché eseguano sabotaggi, attacchi terroristici e organizzino un ammutinamento militare nel Paese". Lukashenko non ha fornito prove neanche in questo caso. E tra l’altro di parole come ‘radicale’ ed ‘estremista’ il regime bielorusso fa un uso spropositato per bollare ingiustamente chiunque abbia il coraggio di criticare il governo. Nel 2020 migliaia e migliaia di persone sono scese in piazza contro l’improbabile trionfo alle presidenziali di Lukashenko, ritenuto frutto di massicci brogli elettorali. Il regime ha represso le manifestazioni con ferocia e ora gli oppositori bielorussi sono tutti in carcere o sono stati costretti a lasciare il Paese,