Pubblicato il mandato con cui l’Fbi ha messo a soqquadro la residenza in Florida dell’ex presidente Usa, sequestrando documenti ‘Top Secret’
Donald Trump è indagato dal’Fbi per spionaggio e per aver occultato, distrutto o rimosso documenti classificati. Dopo ore di indiscrezioni da parte dei principali media americani, la desecretazione del mandato di perquisizione dell’Fbi della residenza dell’ex presidente in Florida svela una verità inquietante. E spiega nel dettaglio tutte le carte ‘top secret’ che i federali hanno portato via dalla residenza del tycoon, tra cui anche materiale sul presidente francese Emmanuel Macron.
Violazione dell’Espionage Act, distruzione o occultamento di documenti classificati, ostruzione di indagine. Queste sono le tre pesanti accuse per le quali Trump è indagato dall’Fbi e che hanno motivato il blitz dei federali nel resort di Mar-a-Lago.
Il mandato, lungo oltre tre pagine, non specifica di quali documenti ‘top secret’ si sia appropriato illegalmente l’ex presidente alla fine del suo mandato alla Casa Bianca. Ma, secondo molti osservatori, si tratterebbe di quelle carte sulle armi nucleari di cui aveva dato anticipazione il Washington Post.
Documenti contrassegnati con le sigle ‘Ts/Sci’, che indicano uno dei livelli più alti di segretezza del Governo americano. In tutto i federali hanno portato via dalla residenza sulla spiaggia 11 faldoni, 20 scatole di oggetti, raccoglitori di foto e anche la grazia concessa da Trump al suo sodale Roger Stone. Tra i documenti c’è anche del materiale su Emmanuel Macron semplicemente contrassegnato con la scritta ’presidente francese’.
Trump che, d’accordo con i suoi avvocati, ha autorizzato la pubblicazione del mandato, ha subito contrattaccato. "Numero uno, era tutto declassificato. Numero due, non avevano bisogno di ‘sequestrare’ nulla. Avrebbero potuto ottenerlo quando volevano senza fare politica e irrompere a Mar-a-Lago", ha scritto sul suo social media Truth a proposito dei documenti portati via dagli agenti dell’Fbi durante la perquisizione. "Erano in un luogo sicuro, con un lucchetto in più messo dopo che me lo avevano chiesto loro", ha aggiunto facendo riferimento a quella visita dei federali nella sua residenza a giugno, quando gli agenti ispezionarono anche la cassaforte all’interno della quale l’ex presidente conservava le preziose carte.
Cosa può succedere a questo punto al tycoon non è chiaro. I reati di spionaggio e di appropriazione di documenti ‘top secret’ che potenzialmente possono mettere a rischio la sicurezza degli Stati Uniti e di altri Paesi sono gravi. Ma è ancora tutto da dimostrare se siano stati commessi dall’ex presidente e a quale livello di gravità. Secondo alcuni osservatori Trump potrebbe rischiare decine di anni in carcere, secondo altri invece potrebbe cavarsela con una sanzione finanziaria.