Estero

Usa e Gb: ‘L’Iran pagherà per la nave colpita’

Tutto l'Occidente si schiera con Israele. Teheran reagisce a muso duro

Una nave militare iraniana scorta un cargo nel Golfo Persico (Keystone)
2 agosto 2021
|

Rullano i tamburi della minaccia e degli avvertimenti quasi ultimativi, se non quelli da improbabili venti di guerra aperta, fra l'Iran e il fronte dei governi occidentali dopo l'ultima "provocazione" attribuita a Teheran: il blitz sanguinoso denunciato nei giorni scorsi al largo dell'Oman contro la petroliera Mercer Street, gestita da Eyal Ofer, miliardario israeliano con sede operativa a Londra, attraverso la società monegasca Zodiac Maritime.

Un attacco rinfacciato direttamente alla Repubblica Islamica dapprima da Israele e poi anche da Usa e Regno Unito: che nelle ultime ore hanno alzato i toni in direzione del Paese degli ayatollah, anche in vista dell'insediamento alla presidenza del neo eletto Ebrahim Raisi, considerato espressione dei falchi, non senza ventilare apertamente ritorsioni a fronte delle quali gli iraniani si sono già detti pronti a reagire a muso duro. L'Iran "dovrà affrontare le conseguenze dell'inaccettabile e oltraggioso attacco" contro la Mercer Street, ha tuonato oggi Boris Johnson, associandosi al monito scagliato dall'amministrazione di Joe Biden.

Accuse e controaccuse

Nel raid - che stando a fonti israeliane e occidentali sarebbe stato condotto con droni esplosivi auto distruttisi sulla nave - sono morti due marittimi, uno dei quali di nazionalità britannica. E la dichiarazione di Johnson è stata diffusa da Downing Street dopo che il governo Tory aveva convocato al Foreign Office l'ambasciatore iraniano, Mohsen Baharvand, per formalizzare la propria protesta per quanto accaduto. Teheran deve "rispettare la libertà di navigazione" internazionale nel Golfo Persico e "io credo che debba affrontare le conseguenze di ciò che ha fatto", ha affermato il primo ministro di Sua Maestà, parlando dell'episodio come di "un inaccettabile e oltraggioso attacco a una nave commerciale nel quale un cittadino del Regno Unito è morto".

Nelle ore precedenti era stato Anthony Blinken, segretario di Stato di Joe Biden, a evocare "una risposta appropriata" di Usa e "alleati" nei confronti dell'Iran: accusato da Washington di essere dietro il raid dell'altro giorno come di svariate altre azioni ostili "ingiustificate". "Abbiamo prove d'intelligence che è stato l'Iran ad attaccare la nave" di Ofer (la cui famiglia in anni passati ha dovuto interrompere ogni parvenza di relazioni d'affari con partner iraniani dopo essere stata toccata da sospetti di violazione dell'embargo), aveva a sua volta sentenziato poco prima il premier israeliano Naftali Bennett. Lasciando immaginare da parte dello Stato ebraico nuove possibili 'rappresaglie coperte'.

Parole alle quali il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Saeed Khatibzadeh, ha replicato in due tempi: ieri rinfacciando al "nemico sionista" di "lanciare accuse infondate come al solito"; e oggi sfidando anche "l'avventurismo" rimproverato a Washington e Londra. L'Iran - ha tagliato coro Khatibzadeh - "non esiterà a proteggere la sua sicurezza e i suoi interessi nazionali e risponderà immediatamente, con decisione, a qualsiasi possibile prova di avventurismo" da parte di coloro che sono tornati a chiamarlo sul banco degli imputati.