In direzione Svizzera, gli apparecchi si trovano tra Turate e la Pedemontana, tra Lomazzo Sud e Lomazzo Nord e tra Lomazzo Nord e Fino Mornasco
Tre Tutor in direzione della Svizzera, gli altri due verso Milano. L’Autolaghi continua a far parlare di sé, questa volta non per i disagi causati dai lavori nel tratto compreso fra Grandate e Brogeda, ma per la stretta sui veicoli che abitualmente non rispettano i limiti di velocità.
Un sistema di controllo che, laddove è stato introdotto (nel 2005 per la prima volta sulla Brescia-Milano), stando alle statistiche di Autostrada per Milano, ha portato a una diminuzione del 25% della velocità di picco e del 15% di quella media, mentre gli incidenti mortali si sono dimezzati già dopo il primo anno di attivazione. Il sistema Tutor, già stato installato e pronto per l’attivazione, rileverà la velocità media e in automatico emetterà le multe ai trasgressori. Sebbene non sia stata ancora definita una data precisa, il sistema è stato posizionato nei giorni scorsi da Autostrade per l’Italia in collaborazione con la Polizia Stradale, che ne gestisce il servizio e programma tutte le attività (orari, accertamenti e sanzioni).
Chi in questi giorni percorre l’A9 avrà probabilmente notato i cinque nuovi impianti installati. In direzione Svizzera, gli apparecchi (segnalati con gli appositi cartelli verdi con la scritta in bianco collocati al di sotto dei pannelli a messaggio variabile) si trovano tra Turate e l’interconnessione con la Pedemontana, tra Lomazzo Sud e Lomazzo Nord e, l’ultimo tra Lomazzo Nord e Fino Mornasco. Nella carreggiata verso Milano, invece, sono tra Lomazzo Nord e Lomazzo Sud e tra gli svincoli di Turate e Saronno.
Nelle notti scorse sono stati effettuati tutti gli adempimenti necessari, come la misurazione effettiva dei tratti stradali, la taratura degli orologi elettronici e alcuni test effettuati dalla Polstrada, che ha prestato assistenza per i rilievi richiesti e l’omologazione, per garantire che il sistema sia a prova di ricorso.
Il funzionamento del sistema, per chi viaggia spesso sulle autostrade italiane, è ormai noto, ma per chi non fosse a conoscenza, ecco riassunto il processo. Quando il veicolo passa sotto al primo portale, viene memorizzata la targa (insieme alla data e ora) fino al passaggio sotto l’ultimo portale. Un sistema centrale calcola automaticamente i tempi di percorrenza di ciascun veicolo e i dati di chi rispetta i limiti vengono immediatamente cancellati. Se invece si supera la velocità media (tenendo conto anche del 5% di tolleranza), la fotografia certificata viene inviata al centro nazionale di Settebagni a Roma, che provvede a emettere la contravvenzione.
Le violazioni prevedono multe salate: da 42 a 173 euro per chi supera i limiti di massimo 10 chilometri orari; da 173 a 695 per chi supera di 11-40 km/h; da 544 a 2’174 con sospensione della patente da uno a tre mesi per chi oltrepassa il limite di 41-60 km/h; e da 847 a 3’389 con sospensione della patente da sei a 12 mesi per chi supera i limiti di oltre 60 km/h. È evidente che i tutor salva-vita avranno un impatto significativo non solo sulle auto e sulle moto (il limite è 130 km/h, a cui si aggiungono i 5 km/h di tolleranza, ma scende a 110 km/h in caso di precipitazioni di qualsiasi natura), ma anche sui mezzi pesanti, che dovrebbero circolare al massimo a 80 km/h (limite raramente rispettato), e sugli autobus (100 km/h). Attenzione anche alle auto con piccoli rimorchi (ad esempio chi traina barche o altro), che devono rispettare il limite di 80 km/h.