Confine

Truffa degli AirPods, coinvolta anche la Svizzera

Intercettata dalla Guardia di finanza lariana un’organizzazione criminale dedita alle frodi all’Iva e attiva in mezza Europa

In sintesi:
  • Scoperchiato un complesso e ramificato sistema di “frode carosello” che ha interessato diversi Paesi
  • Era attivo un sofisticato sistema di evasione fiscale basato sulla commercializzazione di prodotti elettronici
Al lavoro
(Guardia di finanza)
18 ottobre 2024
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È stata definita un’organizzazione criminale dedita alle frodi all’Iva. L'indagine, coordinata dalle Fiamme Gialle dei comandi provinciali di Como e Latina, ha scoperchiato un complesso e ramificato sistema di “frode carosello” che ha interessato diversi Paesi fra cui anche la Svizzera oltre a Cipro, Repubblica Ceca, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Lussemburgo, Slovacchia, Polonia, Slovenia, Ungheria ed Estonia.

Attraverso indagini finanziarie, pedinamenti e intercettazioni, i finanzieri hanno ricostruito il sofisticato sistema di evasione dell’Iva basato sulla commercializzazione di prodotti elettronici, in particolar modo Apple AirPods, che venivano ciclicamente venduti tra le società coinvolte nella frode senza mai raggiungere i consumatori finali.

Gli auricolari, sostanzialmente sempre gli stessi – come spiega il comunicato stampa della Guardia di finanza – “erano ceduti da compiacenti fornitori comunitari a varie società italiane, spesso semplici ‘scatole vuote’ prive di strutture operative e intestate a prestanomi, passando di mano in mano solo cartolarmente, per giungere infine alle aziende beneficiarie della frode che provvedevano alla loro esportazione all’estero propedeutica all’inizio di un nuovo ciclo”.

In sostanza, i prodotti elettronici, una volta importati in Italia, erano ceduti sottocosto ai vari schermi societari cagionando, nella prima fase della commercializzazione, la totale evasione dell’imposta sul valore aggiunto. Dopo diverse cessioni, le ultime società acquirenti, realmente esistenti e operanti sul mercato, rivendevano gli AirPods all’estero, ovviamente a cessionari compiacenti, senza l’applicazione dell’Iva (come previsto dalla normativa vigente), riuscendo così a maturare fittizi crediti di imposta, generati dagli acquisti precedenti, che venivano usati per compensare i tributi da pagare o chiesti a rimborso all’Agenzia delle entrate.

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