Confine

L'abbattimento di lupi in Ticino finisce in parlamento in Italia

Europa Verde condanna ‘l'azione barbara’ nei confronti dei branchi transfrontalieri chiedendo che Roma non collabori con la Svizzera per le uccisioni

Immagine di archivio
(Pexels)
25 settembre 2024
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La decisione di abbattimento di alcuni esemplari giovani di lupi dei branchi di Onsernone e Val Colla da parte del Consiglio di Stato ticinese, avallata dall'Ufficio federale ambiente, ha travalicato i confini svizzeri divenendo, potenzialmente, un caso internazionale. A protestare contro l'uccisione dei cuccioli del predatore è infatti la sezione comasca del partito ambientalista italiano Europa Verde. Nella nota stampa, viene osservato che i due branchi "insistono su un territorio transfrontaliero, anzi il gruppo di Onsernone non è stato monitorato facilmente proprio perché vive praticamente in territorio italiano, dove avvengono le cucciolate".

"Questa azione barbara non ha senso, come possono dimostrare tutti gli esperti, anzi ha delle ripercussioni negative sull’economia rurale e persino sulle predazioni anche sul nostro territorio. La presenza pur sporadica del lupo è fondamentale per l’ecosistema, regola la popolazione di ungulati, cervi e cinghiali, ripulisce il bosco da animali morti, deboli o malati", si legge nel comunicato stampa. A essere contestato, fra l'altro, è il ricorso non solo ai guardacaccia ma anche ai cacciatori, addestrati "con una formazione di un’ora" e che "al buio e in movimento difficilmente potranno distinguere un adulto da un cucciolo di pochi mesi".

"La strage di cuccioli oltreché odiosa e crudele è controproducente", scrive ancora Europa Verde, sottolineando il ruolo cruciale dei lupi nel controllo delle popolazioni di ungulati, cervi e cinghiali, nonché il fatto che smembrare i branchi genera squilibri sociali al loro interno che si ripercuotono sulle predazioni.

Il lupo, aggiungono gli ambientalisti, è "superprotetto" dalle leggi italiane, europee e dalla Convenzione di Berna alle quali la stessa Svizzera ha aderito. Confederazione che, "nonostante abbia certificato nel 2023 che a un aumento dei suoi lupi è corrisposta una diminuzione delle predazioni del 25%, con la mano destra partecipa alle Task Force internazionali e con la sinistra arma ‘La Qualunque’ con le doppiette contro i lupetti".

Il partito annuncia un'interrogazione parlamentare a Roma attraverso i deputati Angelolo Bonelli e Devis Dori per chiedere se da parte italiana ci sia stata una collaborazione con la Svizzera finalizzata all'uccisione di cuccioli di lupo nei due branchi transfrontalieri, e se ciò, nel caso, non sia da ritenere illegale, nonché "se i Ministeri competenti intendano intervenire, a fronte delle ingenti risorse economiche e umane impegnate in Progetti e Accordi internazionali, per promuovere una gestione integrata sull’arco alpino della tutela del lupo e della promozione della coesistenza, per scoraggiare azioni inutili e contraddittorie della Svizzera, che vanificano l’esistenza stessa dei progetti, il lavoro e il costo di personale tecnico e amministrativo (che solo per LIFE WolfAlps EU I e II coinvolge 20 partner,centinaia di persone per 10 anni e circa 25 milioni di euro)".

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