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Crescono i pasti forniti dalla mensa di Casa Nazareth a Como

Nel 2023, rispetto al 2022, aumenta del 16,2% la distribuzione di cibo. Il servizio è un punto di riferimento per le tante persone in difficoltà

Nel 2023 sono stati serviti 67’000 pasti
(Ti-Press/Archivio)
14 marzo 2024
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Crescono a Como coloro che quotidianamente fanno ricorso alla mensa di solidarietà di Casa Nazareth, il servizio che offre un pasto caldo a pranzo e a cena. Una realtà che nel capoluogo lariano assiste i poveri, non clochard, migranti, ma anche tantissimi italiani. A Como infatti ci sono altre mense per i poveri. Quella della Casa Nazareth da gennaio a dicembre 2023 ha servito 66'735 pasti, con una media giornaliera di 183 presenze (93 a mezzogiorno e 90 alla sera). Facendo un raffronto con il 2022 – durante il quale i pasti serviti sono stati 57'400 – si evidenzia un incremento del 16,2%: segno che la mensa di solidarietà di via Don Guanella ha consolidato il suo servizio ed è diventato un punto di riferimento per le tante persone in difficoltà.

A mettersi dietro ai banconi c’è un esercito di volontari: 250 quelli che nel corso del 2023 hanno dato il loro apporto per rendere possibile il servizio. «Sono numeri eloquenti – commenta Gabriele Bianchi, operatore della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus e responsabile della struttura – e dimostrano che la mensa cresce di anno in anno e si consolida grazie al prezioso e quotidiano lavoro dei sette operatori, impegnati ogni giorno, e dei 250 volontari, senza i quali il servizio non potrebbe esistere. Sono uomini, donne e giovani che, oltre al loro tempo e al loro impegno, sanno donare ai nostri ospiti belle e preziose relazioni di ascolto e di accoglienza. È questo il valore aggiunto della mensa di Casa Nazareth, che va oltre il dato numerico e le “fredde” considerazioni statistiche». Per la gestione della mensa di Casa Nazareth, sono stati spesi 267’112 euro, sostenuti attraverso i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica (120mila euro) a cui sono aggiunte donazioni di privati, associazioni e aziende (123’190 euro). Il disavanzo di 23'921 euro è stato coperto dalla Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus.