L’assessore ai Trasporti lombardo conferma i problemi, mentre crescono le preoccupazioni degli utenti, frontalieri compresi
Se gli ultimi quattro mesi dello scorso anno per il traffico ferroviario lombardo, gestito da Trenord, sono stati i peggiori di sempre, la musica non è cambiata nel gennaio 2024. E se l’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente (Fratelli d’Italia) non più tardi di un paio di mesi fa dava la sufficienza a Trenord, società di gestione del traffico ferroviario lombardo, dei collegamenti tra Lombardia e Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, nonché delle cinque linee transfrontalieri con il Ticino, ora la boccia lamentando i troppi ritardi e i problemi di affidabilità dei treni. Un’inversione di rotta arrivata nel corso di una seduta del Consiglio regionale: Lucente ha risposto a una richiesta di informativa di Pd e M5S su Trenord, parlando di problemi che “riguardano l’azienda, il materiale rotabile e i servizi esterni” e che molti dei disagi derivano dal fatto che “abbiamo il 52% della rete a binario unico”.
Una rete obsoleta, alla quale dovrebbe porre mano Rete ferroviaria italiana (Rfi), il braccio operativo delle Ferrovie dello Stato, presente nel capitale sociale di Trenord, con una quota identica a quella di Regione Lombardia (59% a testa). “Quando Rfi avrà realizzato i lavori che si è impegnata a fare avremo un servizio migliore”, commenta l’assessore regionale lombardo. Ma quando succederà? “Tra 2-3 anni”, assicura Lucente, che non spegne la rabbia dei pendolari, frontalieri inclusi: “Siamo stanchi delle promesse decennali dei politici, anche perché il servizio peggiora sempre di più”. Pendolari e frontalieri che via social hanno fatto sentire la loro voce. Giorgio Dahò, uno dei cinque componenti del comitato riconosciuto da Regione Lombardia: “Ritardi, guasti, scioperi, treni che non rispettano le stazioni di partenza o di arrivo. Rinnovando senza gara d’appalto a Trenord per altri dieci anni la gestione del servizio ferroviario, Regione Lombarda ha perso una occasione per imprimere una svolta per cambiare musica”.
Tra poco Regione Lombardia rinnoverà i vertici di Trenord e Fnm (Ferrovie Nord Milano). Valerio Posca, riassume il pensiero dei frontalieri: “Le promesse fatte in campagna elettorale non si vedono, mentre i collegamenti con il Ticino peggiorano. Chiediamo il minimo sindacale: arrivare in tempo sul posto di lavoro”. I comitati dei pendolari fanno sapere di essere in attesa di essere convocati da Trenord per parlare del bonus che è stato cancellato. Bonus che in mancanza di affidabilità (ritardi e soppressione di treni) per una dozzina di anni ai pendolari ha consentito di acquistare l'abbonamento mensile scontato del 30%.