Intercettato dalle guardie di confine alla stazione di Chiasso, a Como patteggia. E viene messo su un volo
Un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena ed espulsione dall'Italia, con immediato accompagnamento alla frontiera in attesa di essere messo su un volo per il Marocco. È questa la condanna inflitta dal giudice monocratico Valeria Costi del Tribunale di Como a un 30enne cittadino marocchino processato per direttissima.
Fermato dalle Guardie di confine alla stazione internazionale di Chiasso, era a bordo di un treno proveniente da Milano. Consegnato alla polizia di frontiera di Ponte Chiasso, è poi emerso che nella scorsa primavera l'uomo era già stato espulso dall'Italia e per cinque anni non avrebbe potuto rientrare. Per sottrarsi a questo obbligo cercava quindi di scappare in Svizzera.
Accusato di inadempienza alle norme sulla immigrazione clandestina, è comparso davanti alla giudice monocratica. Per evitare una condanna senza sospensione condizionale della pena, e quindi di finire dietro le sbarre, il 30enne ha scelto il patteggiamento, con espulsione dall'Italia e immediato rientro in Marocco.