Per il terzo giorno consecutivo i giovani si sono presentati in questura nella speranza di essere accolti. Il sacerdote: ‘manca la volontà politica’
Ancora nessuna soluzione da parte del Comune di Como per la decina di giovani migranti non accompagnati (egiziani e tunisini) che per il terzo giorno consecutivo si sono presentati in Questura nella speranza di essere accolti in una struttura. E così ancora una volta per evitare che potessero trascorrere la notte in strada è toccato a don Giusto Della Valle, il parroco, trovare una soluzione temporanea.
“Manca la volontà politica per risolvere il problema. E quanto sta accadendo in questura a Como lo conferma”, commenta il sacerdote dei migranti che nell’oratorio di Rebbio ospita una sessantina di migranti, una trentina dei quali minorenni. “Potrei anche accogliere questa decina di ragazzi, ma nessuno me lo chiede: tace il Comune, tace anche la Prefettura. L’accoglienza dei minori non accompagnati è regolata da norme molto precise. Non dipende unicamente dalla mia volontà”.
Tace Palazzo Cernezzi, ma parla il sindaco Alessandro Rapinese: “Noi qui siamo saturi, vadano altrove”. La Prefettura fa sapere che si sta occupando della questione per “trovare una soluzione per questi ragazzi”. Una soluzione che ancora non è arrivata. A Como c’è chi parla di una situazione vergognosa. Anche perché l’idea che si fa largo è che pian piano questi ragazzi, stanchi di aspettare e di essere sballottati, spariscano, come già fatto da alcuni di loro. A qualcuno potrebbe sembrare la soluzione del problema ma in realtà bisognerebbe chiedersi dove vanno a finire, aiutati da chi e a fare cosa al posto di essere indirizzati verso una forma di accoglienza giusta che li tuteli.