Don Giusto della Valle, sacerdote dei migranti e degli ultimi, presenta tre opzioni al Comune di Como
“Nella città in cui fioriscono alberghi a cinque stelle con prezzi scandalosi (10mila euro a notte per una suite, ndr) per gli emarginati non c’è posto: se qualche famiglia avente diritto alla casa si trovasse messa in strada, occupi ciò che ingiustamente non viene dato. Darò loro una mano a entrare”. Lo scrive don Giusto Della Valle, il sacerdote dei migranti e degli ultimi, sull’ultimo numero del ‘Focolare’, la pubblicazione della parrocchia di Rebbio destinata ai fedeli del quartiere.
Don Giusto si rivolge innanzitutto al Comune di Como: in città ci sono tantissimi alloggi comunali non a norma. Anziché cederli all’Aler, come vorrebbe fare la giunta Rapinese, meglio darli in gestione “alle associazioni della città che sono in grado di mettere a norma gli appartamenti stessi. La parrocchia di Rebbio è in grado di mettere a norma una decina di alloggi all’anno e di deciderne con il Comune la destinazione”.
Il sacerdote molto conosciuto anche in Canton Ticino va oltre: “Come ultima opzione – scrive il parroco – propongo a quelle famiglie messe in mezzo a una strada di passare in parrocchia a Rebbio per ricevere la lista degli appartamenti comunali vuoti dei nostri quartieri, via Spartaco e via Turati in primis, affinché ciò che ingiustamente non viene dato venga occupato. Darò loro una mano a entrare, presenterò loro i vicini di casa, li inviterò a rispettare le regole del condominio”. Sorgeranno problemi? Don Giusto ha pronta la soluzione: “Se dovessero esserci sospensioni di energia elettrica chiamerò in aiuto l’elemosiniere del Papa Francesco”, visto che monsignor Konrad Krajewski qualche anno fa a Roma aveva riattivato l’energia elettrica in alcuni immobili occupati da senzatetto e famiglie bisognose.
Le parole di don Della Valle, come era facile prevedere, hanno valicato i confini comunali per diventare un caso nazionale. Alcuni quotidiani lo hanno sbattuto in prima pagina, con commenti molto pesanti, che non lo hanno sorpreso: “Sono dalla parte del Vangelo”.