Continuano ad aumentare i prezzi dei carburanti in Italia, soprattutto a ridosso del confine. Il ministro Urso: ‘Il trend mostra però un rallentamento’
Oltre il prezzo shock dei carburanti nell'area di sevizio Villoresi Ovest, sulla A8 Milano-Varese all'incrocio della A9 Lainate-Como-Chiasso: 2,722 euro al litro la benzina e 2,632 per il diesel, in modalità ‘self’. Dieci centesimi in più per entrambi i carburanti in modalità servito. Un caso limite? Non proprio, considerato che anche su altre autostrade, come la Venezia-Trieste, la Torino-Piacenza e la Bologna-Bari-Taranto in alcune aree di servizio in modalità servito la benzina costa oltre 2,5 euro al litro e il gasolio 2,35 euro. Una dozzina di centesimi in meno per benzina e diesel in modalità ‘self’ che, manco a dirlo, con gli attuali prezzi dei carburanti è la modalità preferita degli automobilisti, sia italiani sia stranieri. Insomma, costi alle stelle, ben lontani dal prezzo medio nazionale ‘self’ in autostrada fissato nella mattinata di oggi dal ministero delle Imprese e del Made in Italy: 2,019 euro al litro per la benzina e 1,928 euro al litro per i diesel.
A questi prezzi si è arrivati dopo che dal 1° agosto in Italia ci sono stati sedici rialzi consecutivi. Il confronto con i prezzi dell'agosto 2022 certifica per la benzina un aumento di 40 centesimi.
Nell'agosto 2022 era ancora in vigore lo sconto pieno delle accise che valeva 30 centesimi. Associazione dei consumatori e la Federazione Gestori Impianti Carburanti hanno chiesto al governo di prendere in esame l'ipotesi di mettere le mani sulla tassazione dei carburanti, incominciando dalla sterilizzazione dell'Iva, considerato che secondo le stime, fra esodo e controesodo dei vacanzieri nelle casse dello Stato entreranno, per effetto delle tasse, 2,27 miliardi di euro. Richiesta per ora caduta nel vuoto.
Anche sulle strade ordinarie i prezzi dei carburanti continuano a salire. In Lombardia la media del ‘self’ è 1,941 euro al litro per la benzina e 1,844 per il diesel. Una media che stamane in provincia di Como non era applicata da 38 impianti su 98 (sono cento compresi i due in autostrada). Nel capoluogo lariano la benzina costa sino a 1,99 euro al litro. In provincia in alcune pompe bianche la si paga 1,844 euro. Una differenza, tra il più e il meno, di 15 centesimi. Il confronto con i prezzi praticati nei distributori ticinesi, soprattutto quelli della fascia di confine, dice che per gli automobilisti comaschi, il pieno di benzina in Ticino conviene.
Interpellato sull'aumento dei prezzi, riferisce l'Ansa, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha gettato acqua sul fuoco: "Il prezzo alla pompa è sostanzialmente stabile e maggiore di 0,02-0,04 euro rispetto alla rilevazione di domenica. Si nota quindi un rallentamento del trend degli aumenti, dovuti alla crescita delle quotazioni internazionali, che si erano osservati nell'ultimo mese, a dimostrazione di come sia stata efficace in questi mesi l'azione del monitoraggio del Ministero e, a partire dal mese di agosto, lo strumento dell'esposizione del prezzo medio regionale che consente ai consumatori di scegliere dove rifornirsi, in trasparenza e consapevolezza". E ancora: "Appare davvero strano che se la prendano con una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore. Sono contrari anche alla trasparenza?".
"Le quotazioni internazionali medie della scorsa settimana mostrano, rispetto al mese precedente, aumenti analoghi a quelli del prezzo alla pompa – ha aggiunto Urso –. In particolare la quotazione internazionale del gasolio mostra un aumento di circa 12 centesimi rispetto a quattro settimane prima (nello stesso periodo il prezzo alla pompa è aumentato di circa 10 centesimi); la quotazione internazionale della benzina mostra un aumento di circa 6 centesimi rispetto a quattro settimane prima (nello stesso periodo il prezzo alla pompa è aumentato di circa 7 centesimi)".