Confine

Per fare il pieno non conviene oltrepassare il confine

Tra Ticino e Lombardia i prezzi, considerando anche il tasso di cambio, sono sostanzialmente equivalenti. In Italia si pensa a un ‘bonus benzina’

I costa al litro continua ad aumentare
(Ti-Press)
11 settembre 2023
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Non si ferma la corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti. A Como la benzina con rifornimento self service costa 2 euro al litro, in linea con il prezzo medio regionale quotidianamente aggiornato da Regione Lombardia. Da inizio settembre c’è stato un incremento giornaliero di un centesimo di euro. Una tendenza che stando agli esperti sembra destinata a continuare ancora a lungo considerato che il mercato del petrolio non promette nulla di buono.

Anche il gasolio a Como, così come in tutta la fascia di confine, continua a costare sempre di più. Un euro e 89 centesimi euro al litro l'ultimo prezzo medio del gasolio a Como, con rifornimento self service. I dati forniti dalle associazioni dei benzinai dicono che il 98% degli automobilisti comaschi (riflettono la tendenza nazionale e non potrebbe essere diversamente in quanto il servito costa 20 centesimi in più al litro) si riforniscono al self service. Il ‘servito’ costa infatti di più.

Il gasolio resta più conveniente in Italia

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare per gli automobilisti residente nei comuni della fascia di confine non c’è convenienza a fare il pieno in Ticino in quanto i prezzi sono sostanzialmente identici. Anche perché la debolezza dell'euro rispetto al franco svizzero contribuisce ad allineare il costo della benzina praticato al di qua e al di là della frontiera. Differente il discorso per quanto riguarda il gasolio, decisamente molto più conveniente a Como in quanto la differenza con Chiasso oscilla attorno ai 20 centesimi al litro.

Discorso a parte per quanto riguarda il rifornimento in autostrada. L'ultimo prezzo medio nazionale con rifornimento self service è di 2,036 euro al litro. Con questi prezzi i partiti di opposizione e le associazioni sono tornati a chiedere il taglio delle accise e soprattutto la sterilizzazione dell'Iva. Il governo Meloni ha però ribadito che non intende tagliare le accise e limare l'Iva. La soluzione alle quale pensa l'esecutivo è quella di un ‘bonus benzina’ annuale da 150 euro destinato alle famiglie a basso reddito. Un aiuto, è stato spiegato, per riuscire a fronteggiare il nuovo caro carburanti coinciso con l'esodo estivo. Si tratta della soluzione attualmente in cantiere da parte del governo per consentire ai nuclei familiari meno abbienti di rifornirsi di benzina, senza gravare troppo sul bilancio familiare.

La proposta non convince però l'Unione Nazionale Consumatori, come commenta il suo presidente Massimiliano Dona: “Il Governo dei problemi di automobilisti e camionisti continua a lavarsene le mani, preferisce incassare miliardi di euro, considerato che il 55,4% del prezzo della benzina e il 51,5% di quello del gasolio dipendono da accise e Iva. Gli automobilisti per chi attualmente è al governo continuano a essere polli da spennare”.