Crescono gli utenti della mensa della solidarietà di Casa Nazaret, come pure i giovani migranti
A Como – città di frontiera sempre più presa d'assalto dai turisti, soprattutto stranieri, tanto che spesso si fatica a trovare un letto – aumentano i poveri. E ciò lo si deve anche al fatto che il capoluogo lariano è aggrappato alla ‘ramina’, all'invalicabile confine con la Svizzera, come confermano i respingimenti. A certificare che in riva al Lario aumentano i poveri, sono i dati forniti dalla mensa di solidarietà di Casa Nazaret, in via Don Luigi Guanella, che nei primi sei mesi dell'anno ha servito oltre 150mila pasti. Rispetto allo stesso periodo del 2022, l’incremento è stato di circa il 17%. È la conferma della crescita di coloro che non possono neppure permettersi un pasto: 980 gli utenti della mensa quest’anno contro i 657 del 2022.
Questi dati mettono in evidenza la crescita di un servizio così utile ai senza dimora e alle persone in difficoltà a Como. Il servizio è reso possibile grazie all’opera di volontariato di tante persone e alla donazione di 700 quintali di generi alimentari da parte di privati, associazioni e supermercati del territorio. E dopo questi primi sei mesi, l’opera di assistenza della mensa di solidarietà non si ferma con l’estate. Anche a luglio e agosto i suoi operatori e volontari garantiranno un pasto ai bisognosi, che non vanno in vacanza. Succede così anche alla parrocchia di Rebbio di don Giusto Della Valle. Qui continuano a essere ospitati una cinquantina di giovani migranti, tutti minorenni, giunti a Como nella speranza di riuscire varcare il confine. In pochi ci riescono, i più vengono respinti. Un numero in crescita che da mesi in riva al Lario sta mettendo in crisi le istituzioni preposte all'assistenza dei giovani migranti che per la loro età, per il tramite dei Comuni, hanno diritto all'ospitalità.