Due anni e mezzo (sospesi) e 70mila euro di risarcimento per aver attribuito la responsabilità della strage alla famiglia Castagna
Due anni e mezzo di carcere (pena sospesa) e 70mila euro di risarcimento. È questa la condanna inflitta dal giudice monocratico Veronica Dal Pozzo del Tribunale di Como ad Azouz Marzouk, 42enne tunisino, marito e padre di due delle quattro vittime della strage di Erba. In un’intervista del febbraio 2019 rilasciata a un giornale online, attribuiva alla famiglia Castagna la responsabilità di quanto accaduto in via Diaz a Erba la sera dell’11 dicembre 2006.
La sentenza di condanna di Azouz Marzouk è arrivata sedici anni dopo l’arresto dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi e undici anni dopo la dichiarazione d’irrevocabilità della sentenza all’ergastolo dei coniugi, vicini di casa di Raffaella Castagna, nel cui appartamento fu consumata la strage. La denuncia presentata dai fratelli di Raffaella, Pietro e Giuseppe Castagna, aveva portato lo scorso anno davanti al giudice sia Marzouk, assente in aula, che il giornalista, accusati in concorso di diffamazione a mezzo stampa. Tra le affermazioni che la Procura di Como ha ritenuto diffamatorie l’ipotesi che la strage avesse un fine economico: "Indagate sulla famiglia – dichiarava Marzouk – mio figlio Yussef conosceva l’assassino… Lo ha ucciso qualcuno vicino a mia moglie. Basta leggersi le carte per capire che qualcuno voleva l’eredità di mia moglie". Reato aggravato dall’aver attribuito un fatto determinato e dal mezzo stampa. I fratelli Castagna si erano costituiti parte civile nel processo. Con la condanna di Azouz Marzouk si è così concluso l’ennesimo procedimento giudiziario scaturito dal processo per la strage di via Diaz.