Il Governo italiano sta valutando l’introduzione di misure volte a rendere più attrattivo il lavoro al di là della frontiera
Il Governo italiano sta studiando un "premio fiscale di confine" per consentire ai lavoratori e alle imprese italiane di "scegliere se lavorare in Italia o in Svizzera". Lo ha detto il ministro italiano dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso di un convegno sul lavoro transfrontaliero a Morbegno (Sondrio).
"Credo che sia opportuno ragionare per immaginare una sorta di premio di confine da attribuire a quelle aziende e a quei lavoratori che nell’arco dei 20 km dal confine intendono mantenere la produzione e quindi la creazione di ricchezza in Italia, altrimenti il rischio è di una concorrenza che è assolutamente insostenibile, con la conseguente desertificazione produttiva", sottolinea Giorgetti. "L’idea di creare condizioni particolari e specifiche che è allo studio del ministero è di fare in modo che parta contestualmente con il nuovo trattato con la Svizzera dal 1° gennaio 2024".
L’obiettivo è "la creazione di una sorta di premio di confine, che in buona sostanza è una forma di defiscalizzazione per i lavoratori dipendenti delle imprese di confine, per dare l’opportunità di scegliere se andare in Svizzera o lavorare in Italia. Paradossalmente questo (premio di confine, ndr) è importante ma non è risolutivo, perché bisogna immaginare il futuro con queste forme di intervento e con investimenti e la promozione dell’imprenditorialità". "Dobbiamo trovare ancora tanti giovani che vogliono mettersi in gioco e fare attività e impresa qui in Italia", argomenta il ministro spiegando che "questa è la sfida che tutto il sistema, imprese, amministrazioni pubbliche e politica, deve raccogliere".
E ancora: "Oggi basta girare fra i lavoratori per capire che c’è una fatica terribile in alcuni settori più di altri come quello della sanità e del turismo, dove diventa difficile trovare operatori in questo settore".