Il raduno si era svolto a inizio ottobre all’Alpe di Sala, in provincia di Como
È stato un rave party illegale quello che si è svolto a inizio ottobre all’Alpe di Sala, in territorio di Sala Comacina, a una decina di chilometri dal capoluogo lariano. Ne sono convinti la Questura di Como e i carabinieri della Tremezzina che in una nota congiunta scrivono che "con il pretesto di promuovere eventi di promozione agrituristica, è stato di fatto organizzato un evento chiamato Enjoy the silence, che ha richiamato da tutto il Nord Italia e anche dall’estero 220 persone". Una cinquantina quelli arrivati dalla Svizzera, perlopiù dal Canton Ticino, gli stessi che nel maggio scorso avevano partecipato a un rave party sull’Alpe di Como. Quest’ultimo era stato organizzato da cinque giovani, fra cui due ragazze ticinesi, poi tutti prosciolti dalla Magistratura comasca.
Per il rave party all’Alpe di Sala, gli investigatori hanno denunciato l’organizzatrice e il gestore del terreno in cui si è svolto l’evento, per aver disatteso gli adempimenti previsti per un raduno con centinaia di partecipanti. La Questura ha inoltrato al sindaco di Sala Comacina un verbale di accertamento per le contestazioni amministrative del caso. Al titolare dell’agriturismo è stata contestata la violazione penale per aver offerto ospitalità nei locali e nei terreni nella sua disponibilità, e anche in tende e roulotte, a persone i cui nominativi non sono stati trasmessi alla Questura di Como. Nessuna contestazione nei confronti dei partecipanti al rave party.