A processo per bancarotta fraudolenta, sono invece state condannate le tre persone che lo accusavano
È stato assolto con formula piena ("per non aver commesso il fatto") il ticinese, residente a Balerna, finito a processo a Milano, assieme ad altri tre imputati per il fallimento della società Ma.Vi. Srl, immobiliare fondata nel 1980 a Como, poi trasferita nel capoluogo lombardo nel 2010. Amministratore di fatto della immobiliare dal 2005 al 2014, il ticinese era stato accusato da due degli altri tre imputati, l’architetto comasco Mario Margheritis (conosciutissimo anche in Canton Ticino) e Stefania Ariosto, l’ex Teste Omega nei processi a Silvio Berlusconi, entrambi condannati in questi giorni dai giudici della II Sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Emanuele Mancini.
Sei anni di reclusione la condanna inflitta a Margheritis, tre anni a Stefania Ariosto e quattro anni al quarto imputato, amministratore unico della Ma.Vi. Srl tra il 2015 e il 2016, anno in cui l’immobiliare è stata dichiarata fallita dai giudici del Tribunale civile di Milano. Tutti gli imputati erano accusati di bancarotta fraudolenta, in quanto "parte di un unico disegno d’impoverimento della società e di distruzione della tenuta contabile", di "distrazione, occultamento e di dissipazione di quasi tutto il patrimonio (valore 350mila euro) e prelevamenti e bonifici per 400mila euro, con 160 operazioni tra il 2012 e il 2014" che, secondo Margheritis e la Ariosto, sarebbero state effettuate dal ticinese. Accusa rispedita al mittente. La tesi difensiva è fatta propria dai giudici milanesi che per i tre condannati hanno previsto un risarcimento alla parte civile (Erario), fissando una provvisionale immediatamente esecutiva di 500mila euro.