Pubblicati i dati sensibili di ottocento disabili delle due province. I ‘pirati’ del web hanno chiesto un riscatto
Ottocento redditi e indirizzi di altrettanti disabili gravi comaschi e varesotti da qualche giorno sono a disposizione di tutti. I documenti sono stati pubblicati sul web da BlackBite, gruppo di criminali informatici russi che a inizio maggio ha attaccato i server di Ats Insubria di Como e Varese, riuscendo a mandare in tilt per quasi due settimane i servizi informatici di ospedali e strutture sanitarie e a rubare un numero imprecisato di file contenenti dati personali. Per restituire i contenuti rubati è stato chiesto un riscatto, negato sia da Regione Lombardia che da Ats Insubria.
Per dimostrare di essere in possesso di quei file, BlackBite nei giorni scorsi ha pubblicato sul web 450 megabyte, un saggio dei dati prelevati dall’Agenzia per la salute comasco-varesina. Una sorta di ‘antipasto’ che preoccupa seriamente per ciò che potrebbe essere diffuso dopo il 2 giugno (data di scadenza dell’ultimatum). I file più delicati – peraltro neppure protetti da password – sono degli excel che contengono elenchi sterminati di pazienti portatori di gravi disabilità. Ottocento quelli di cui sino a ora si è avuta notizia. Si è appreso anche di un file, denominato "stampa lettere", che riporta le cifre erogate da Ats a pazienti disabili, con tanto di nome per ognuno di loro.
Al momento è impossibile conoscere l’entità del furto. Da un lato perché per due settimane i vertici dell’Ats non hanno svelato la gravità di quanto accaduto: soltanto a metà della scorsa settimana i consiglieri regionali lombardi sono stati informati dell’attacco subito. I sindacati hanno lanciato l’allarme denunciando come a oggi "non siano state date indicazioni chiare e scritte ai lavoratori su come utilizzare le attrezzature informatiche a seguito dell’hackeraggio".