Le sigarette venivano prodotte (oltre 2 tonnellate al giorno) in un capannone dell’area industriale a cavallo delle province di Varese e Milano
La nuova frontiera del contrabbando di ‘bionde’, il cui destino è quello di finire in proprio, è quello di produrle in proprio. Una scelta motivata anche dalla necessità di ridurre i rischi legati ai trasferimenti, soprattutto via mare, da Paesi esteri. Insomma, evitare i sequestri da parte della Guardia di finanza. Le Fiamme gialle però non stanno a guardare. Soprattutto i finanzieri campani, che sul versante repressivo del contrabbando di sigarette da sempre hanno un ruolo di primissimo piano. E così negli ultimi mesi si sono posti sulle tracce di personaggi campani, con numerosi precedenti per contrabbando, spesso in viaggio da Napoli al Nord Italia, nelle province pedemontane lombarde, quelle a ridosso del Canton Ticino.
Un’intuizione quella dei finanzieri del Gruppo investigativo criminalità organizzata di Napoli che, in collaborazione con i loro colleghi di Varese e Milano, l’altroieri, in un capannone dell’area industriale di Bernate Ticino, a cavallo delle province di Varese e Milano, hanno scoperto una fabbrica clandestina per la produzione di sigarette con marchi contraffatti Chesterfield e Winston.
I finanzieri hanno sequestrato 400 kg di sigarette contraffatte, un milione di pacchetti per il confezionamento delle sigarette, 5 milioni di filtri e oltre 10 tonnellate di tabacco trinciato.
Stando agli investigatori la capacità produttiva dell’intera filiera è di oltre 2 tonnellate di sigarette al giorno. Una quantità da fare invidia alle case di produzione di ‘bionde’.
La produzione illecita, è emerso, si protraeva anche di notte. I finanzieri hanno posto sotto sequestro anche la linea industriale completa, composta da sofisticati macchinari e attrezzature.
A Bernate Ticino sono stati arrestati due campani, ritenuti responsabili delle attività illecite. Altre otto persone (2 bulgari e 6 serbi) sono state denunciate, in quanto trovate al lavoro nella fabbrica. L’indagine continua e non si esclude la scoperta di altre fabbriche clandestine di sigarette contraffatte.