I debiti accumulati ammonterebbero a 107 milioni di euro. L’uomo è agli arresti domiciliari
Uno chef stellato di Como, titolare di un ristorante frequentato da clientela internazionale, è stato arrestato stamane dal Nucleo di polizia economica e finanziaria, che ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Stando all’accusa, lo chef stellato avrebbe accumulato un debito nei confronti del Fisco di 107 milioni di euro. È accusato di bancarotta fraudolenta per distrazione e frode fiscale. Accusa contestata dopo che quattro società riconducibili al ristoratore erano state dichiarate fallite dai giudici del Tribunale civile di Como.
Nel corso dell’indagine le fiamme gialle guidate dal colonnello Samuel Bolis avevano rilevato "un reiterato e sistematico inadempimento, già a partire dal 2012, delle obbligazioni tributarie e previdenziali". I finanzieri hanno sviluppato accertamenti nei confronti di quattro società, tutte operanti nel settore della ristorazione, tutte riconducibili all’indagato. L’accusa al ristoratore ha contestato "la liquidità – in favore proprio o di altre società riconducibili all’indagato – originata dal mancato versamento delle imposte con la susseguente sistematica falsificazione dei bilanci d’esercizio attribuendo mendacemente alle somme distratte la natura di inesistenti crediti finanziari".
Nel corso degli anni lo chef stellato avrebbe distratto dal patrimonio della società 17,6 milioni di euro, "attraverso una serie di bonifici privi di titoli giustificativi disposti in favore dell’indagato per 13 milioni, di quattro società in accomandita semplice in cui il ristoratore è stato socio accomandatario o comunque da questi controllate, di una Spa e cinque srl riconducibili all’indagato". Una parte dell’ingente somma distratta sarebbe finita in Canton Ticino. I finanzieri stamane hanno eseguito anche un sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni riconducibili al ristoratore per oltre 21 milioni di euro.