Il diacono ha attraversato da protagonista infaticabile alcune delle emergenze più gravi che hanno colpito il territorio di confine negli ultimi anni
"È tornato alla Casa del Padre il diacono permanente Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana. Lo affidiamo alla Misericordia del Signore". La notizia della morte di Roberto Bernasconi, comunicata stamane dalla Diocesi di Como, ha suscitato dolore e commozione, anche perché in pochi erano a conoscenza del grave malore che lo aveva colpito una quindicina di giorni fa. Da allora era ricoverato all’ospedale Sant’Anna di Como dove stamane ha cessato di vivere. Da un quindicennio al vertice della Caritas diocesana, Bernasconi ha attraversato da protagonista infaticabile alcune delle emergenze più gravi che hanno colpito Como e il territorio in questi anni, basti pensare all’arrivo in massa dei migranti nel 2016, migliaia di disperati che premevano sul confine, nella speranza di scappare in Svizzera e nei paesi del Nord Europa, fino all’accoglienza invernale, ogni anno, delle persone senza dimora attraverso il progetto Emergenza Freddo. Prima del ricovero al Sant’Anna si stava impegnando per l’accoglienza dei profughi ucraini. "Ci stiamo confrontando con la Prefettura e tutte le associazioni di volontariato presenti sul territorio" ci disse nel corso dell’ultima telefonata. Roberto Bernasconi, molto conosciuto anche in Canton Ticino, legato con la Diocesi di Lugano, figura di grande personalità, non raramente è entrato anche nel dibattito sui temi della più stretta attualità con vigore e posizioni che hanno fatto discutere, pur in una vita spesa sempre a fianco degli ultimi e delle persone più fragili. La camera ardente sarà allestita domani pomeriggio al Cardinal Ferrari, mentre i funerali saranno lunedì prossimo in Duomo.