Non ha risposto ai magistrati il 40enne che a Capodanno, a Morazzone, ha ucciso il figlio di 7 anni e ferito la moglie da cui era separato
Si è avvalso della facoltà di non rispondere, ieri nel carcere dei Miogni di Varese, il quarantenne che a Capodanno, a Morazzone, ha ucciso il figlio di 7 anni e poi ferito la moglie, dalla quale da qualche mese vive separato. L’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Bruno, per l’udienza di garanzia, è comparso davanti al gip Giuseppe Battarino, del Tribunale di Varese. ‘’Non era in condizioni di sostenere l’interrogatorio’’, ha commentato il difensore. Al termine dell’udienza lampo il gip ha convalidato il fermo contestando a Davide Paitoni oltre ai reati di omicidio e tentato omicidio, anche l’aggravante della premeditazione per motivi abietti. Accuse che prevedono l’ergastolo. Sempre in giornata, all’ospedale di circolo di Varese, il medico legale su incarico della Procura varesina ha eseguito l’autopsia sul corpo del piccolo. L’esame autoptico ha confermato ciò che era emerso subito dopo il ritrovamento del corpo del bambino, che dal padre era stato nascosto nell’armadio dell’abitazione del nonno paterno dove l’omicida era agli arresti domiciliari per tentato omicidio per aver accoltellato un collega di lavoro il 26 novembre scorso. Il bambino è stato sgozzato dal padre con un coltello a serramanico, con il quale qualche ora dopo l’omicida ha tentato di uccidere la moglie. Poi, la fuga e in tentativo di scappare in Ticino.