Sprovvisto di documenti, l’uomo sarebbe un italiano 70enne che ha lavorato per molti anni in Ticino come giardiniere. Emerge il dramma della solitudine
Abitava a Chiasso l’anziano deceduto sabato mattina a Ponte Chiasso a causa di un malore che lo ha colto mentre viaggiava, sprovvisto di documenti, sul bus della linea transfrontaliera. Ne è convinta la polizia locale di Como che tuttavia non ha ancora ufficializzato la conclusione a cui è giunta dopo due giorni di accertamenti. Questo perché manca ancora il riconoscimento della salma da parte di un parente. E qui dietro la morte dell’anziano si coglie il dramma della solitudine. L’uomo che la polizia locale di Como ritiene i aver identificato è un ultra settantenne italiano che per molti anni ha lavorato in Ticino come giardiniere e che a Chiasso viveva solo. E a Chiasso sabato mattina era salito sul bus in partenza dalla stazione internazionale.
Stando a quanto appurato dagli investigatori comaschi sembra che il pensionato fosse un volto conosciuto quantomeno alle forze dell’ordine, sia svizzere che italiane, che prestano servizio in dogana a Ponte Chiasso, in quanto con una certa frequenza attraversava a piedi il confine. Il motivo per cui l’anziano sabato mattina è salito sul bus, invece di attraversare la frontiera a piedi, non si saprà mai. Fra gli accertamenti effettuati dalla polizia locale anche quello del prelievo delle impronte digitali, nella speranza (peraltro molto remota) che siano state archiviate in qualche banca dati. La stessa polizia locale si è ricordata che un paio d’anni fa a Como, dalle parti dei giardini a lago, aveva sorpreso un anziano in stato confusionale e che anche allora era privo di documenti. Allora era stato identificato in un anziano italiano, giardiniere per anni in Ticino, che in solitudine viveva solo a Chiasso. Ecco perché la polizia locale di Como ritiene di essere riuscita a dare una identità all’uomo morto sabato mattina a Ponte Chiasso sul bus arrivato da Chiasso.