A essere sorvegliati saranno 40 varchi del capoluogo lariano. Potrà rivelarsi utile in caso di ricerca e inseguimento.
Fra non molto tempo, anche se una previsione certa ancora non c'è, entrare e uscire da Como avverrà sotto l'occhio vigile di un “grande fratello”, che prevede un servizio di videosorveglianza su 40 varchi. Il progetto è stato illustrato in Consiglio comunale in sede di variazione di bilancio preventivo dall'assessore Adriano Caldara. Un progetto “monstre” di telecontrollo il cui studio di fattibilità è stato commissionato e poi realizzato durante la primavera appena trascorsa e che coinvolge i settori Sicurezza-Polizia Locale, Informatica e Reti-Strade. Sono stati svolti anche sopralluoghi nei vari punti dove i varchi finiranno sotto i nuovi occhi elettronici e il costo – motivo per cui è necessaria una delle tante variazioni di bilancio in discussione in queste ore a Palazzo Cernezzi – è decisamente corposo: un milione e 30mila euro. Il maxi impianto di telecontrollo e lettura targhe coinvolgerà 40 punti della città e sarà collegato con il Sistema centralizzato nazionale targhe e transiti (Scntt) che ha sede nel Centro elettronico nazionale nel comune di Napoli. Il sistema avrà la funzione di sorvegliare gli accessi stradali al capoluogo e soprattutto potrà rivelarsi utile in caso di ricerca o inseguimento di veicoli sospetti grazie anche alla capacità di poter ricostruire i vari tragitti di un mezzo o, in generale, tutto il traffico passato sotto uno o più varchi nell’arco di ore. Un sistema analogo è stato adottato a tutti i valichi minori comaschi con il Canton Ticino, con risultati giudicati più che positivi, in quanto ha consentito di accertare il passaggio di decine di autovetture sospette poi segnalate alle forze dell'ordine. Un deterrente per scoraggiare i pendolari del crimine.