Una coppia del Varesotto credeva che l'adolescente fosse posseduta dal demonio. La ragazza veniva spesso picchiata, legata al letto e aspersa di acqua santa
È a processo con rito abbreviato condizionato da una perizia psichiatrica una coppia del Varesotto accusata di maltrattamenti e sequestro di persona per avere più volte esorcizzato la figlia.
È invece accusata di violenza privata la responsabile del gruppo di preghiera, frequentando il quale i due si sarebbero convinti che la figlia era posseduta. Come i genitori dell'adolescente, anche lei ieri è comparsa con loro davanti alla giudice per l'udienza preliminare Luisa Bovitutti ma ha scelto di discutere il rinvio a giudizio. Lo riporta la Prealpina.
Secondo le indagini dei Carabinieri coordinati dal pubblico ministero Flavia Salvatore, dal giugno del 2019 erano iniziate le violenze. La coppia, ultracattolica, che aveva dovuto affrontare qualche problema si era avvicinata al gruppo di preghiera e alla guida spirituale.
Da quello era nato il convincimento che l'adolescente ribelle fosse posseduta dal demonio e quindi i conseguenti esorcismi e le botte. La ragazza, che in alcune occasioni ha anche avuto reazioni aggressive, veniva costretta a pregare a lungo e se si rifiutata veniva picchiata e chiusa in una stanza (da qui anche l'accusa di sequestro di persona), veniva legata al letto, aspersa di acqua santa, con un crocifisso a volte legato sulla testa. I genitori portavano la ragazzina anche dalla guida che in una occasione l'avrebbe immobilizzata per compiere il rito.