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Da metà maggio in Italia senza quarantena con il pass Covid

Ci si potrà recare in Italia se vaccinati, guariti dal Covid o con un test negativo. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi.

(Ti-Press)
4 maggio 2021
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Per recarsi in Italia da metà maggio, verosimilmente non sarà più obbligatorio sottoporsi alla quarantena di 5 giorni prevista dall'ordinanza del ministero della Salute attualmente in vigore. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, infatti, presiedendo una conferenza dei ministri del Turismo del G20 (il gruppo dei 20 più importanti Paesi industrializzati ed emergenti) ha annunciato l'introduzione, in anticipo di un mese sui tempi previsti dall'Unione Europea, di un "pass verde nazionale" italiano che permetterà di recarsi nella vicina penisola se vaccinati o guariti dal Covid o dietro presentazione di un test Covid negativo.

"Noi dobbiamo offrire regole chiare, semplici per garantire che i turisti possano venire da noi in sicurezza. Grazie al green pass europeo i turisti potranno spostarsi da un Paese all'altro senza quarantena, a patto che possano essere guariti dal Covid, vaccinati o negativi a un tampone, queste sono le condizioni che normalmente si richiedono per il Green pass. In attesa del certificato europeo che ci auguriamo venga il più presto possibile, il governo italiano ha introdotto un pass nazionale che permetterà alle persone di muoversi liberamente tra le Regioni e che entrerà in vigore a partire dalla seconda metà di maggio. Quindi non aspettiamo la seconda metà di giugno per il pass europeo ma dalla seconda metà di maggio i turisti potranno avere quello italiano", sono le parole del premier che ha concluso: "È arrivato il momento di prenotare le vostre vacanze in Italia. E naturalmente non vediamo l'ora di accogliervi di nuovo".

Come sarà il pass per gli stranieri?

 

Dopo aver ripristinato le zone gialle e consentito di tornare al cinema, al teatro, al museo e anche a cena fuori, anche se fino al 1 giugno solo all'aperto, il governo prosegue dunque nella strategia delle riaperture, consapevole che il turismo è una delle chiavi per rilanciare il paese: nel 2020, stando ai dati di Bankitalia elaborati dalla Coldiretti, l'emergenza Covid ha tagliato di circa 26 miliardi le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, crollate di quasi il 60% rispetto al 2019.

Ma come sarà il pass per gli stranieri? La linea è quella già indicata nel decreto attualmente in vigore per le 'certificazioni verdi' che consentono agli italiani di spostarsi tra regioni di colore diverso: l'attestato di avvenuta vaccinazione, con entrambe le dosi e solo con i vaccini autorizzati dall'Ema, il certificato di guarigione o un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Per uniformare modalità e durata delle certificazioni dei vari paesi ci sarà un incontro dei ministri della Salute a livello Ue ma è già chiaro che il 15 maggio si partirà con i documenti cartacei per poi passare all'utilizzo della piattaforma tecnologica europea sulla quale verrà caricato il green pass e che verrà testata per la prima volta il 10 maggio.

L'apertura al turismo costringerà il governo a rivedere alcune regole attualmente in vigore. La prima è l'ordinanza che definisce l'ingresso in Italia per chi proviene dall'estero e che scade il 15 maggio: ad oggi è previsto un tampone in entrata, quarantena di 5 giorni e un nuovo tampone per chi proviene dall'Unione europea e dalla Gran Bretagna mentre per gli arrivi dal resto del mondo - ad eccezione dei paesi per i quali è vietato l'ingresso nel nostro paese - la durata della quarantena è di 14 giorni. Il nuovo provvedimento escluderà la quarantena per chi proviene dall'Ue ma anche da Stati Uniti e Israele, dove le vaccinazioni sono molto avanti. Resteranno, invece, le limitazioni per i paesi inseriti nella black list.

L'altra novità riguarda il coprifuoco ora fissato alle 22, questione che ha diviso la maggioranza e che il governo affronterà nel tagliando di metà maggio. "C'è l'intenzione di rivedere le misure sulla base dell'andamento dei contagi e sono ragionevolmente fiducioso che la misura in tempi brevi possa essere rivista favorevolmente" dice il ministro del Turismo Massimo Garavaglia soddisfatto per l'esito della riunione del G20. "Il settore del turismo è quello che inquadra la quota maggiore di donne e giovani, soprattutto al sud, e la ripartenza aiuterà queste categorie".

E sempre nell'ottica di riaprirsi al mondo va la scelta di vaccinare in massa la popolazione delle isole minori, dalle Eolie alle Egadi, dalle Tremiti alle Pontine, dal Giglio a San Pietro fino a Capri, Ischia e Procida. Alcune regioni, è il caso della Campania e della Sicilia, hanno già iniziato o stanno per iniziare sfidando il piano del governo. Per questo nelle prossime ore ci sarà una riunione con il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini, il commissario per l'emergenza Francesco Figliolo e i rappresentanti dell'Ancim, l'associazione che riunisce i comuni delle isole minori. Verrà data "massima attenzione anche alla messa in sicurezza degli abitanti delle piccole isole" conferma Figliuolo sottolineando che si partirà da quelle dove c'è una particolare esposizione ai rischi di contagio o dove non ci sono presidi sanitari adeguati.