Il 52enne marocchino, in carcere in attesa di giudizio, vuole essere difeso dall'avvocato Carlo Taormina
L'omicida di don Roberto Malgesini, il sacerdote degli ultimi ucciso con numerose coltellate lo scorso 15 settembre in piazza San Rocco a Como, chiede di essere assistito dall'avvocato Carlo Taormina. Ovvero lo stesso legale che ha assunto la difesa (fra gli altri) del gerarca SS Erich Priebke, di Annamaria Franzoni (il delitto di Cogne), di Vincenzo Muccioli, fondatore della comunità di San Patrignano, nonché del sottosegretario dell'Interno nel primo governo Berlusconi.
Nei giorni scorsi Radhi Mahmaudi, 52 enne omicida reo confesso del sacerdote, dopo aver chiesto di essere interrogato dal magistrato inquirente, quando è comparso (in video conferenza dal carcere di Monza dove si trova rinchiuso da sei mesi) davanti al pm Massimo Astori, il sostituto della Procura di Como che lo accusa di omicidio volontario, ha fatto scena muta. Il 52enne si è rifiutato di rispondere alle domande del pubblico ministero. Ancora una volta, dunque, non ha parlato del delitto. Si è limitato a dire due cose: di essere vittima di un complotto e di volere come difensore l'avvocato Taormina. Insomma, il killer del sacerdote ha riproposto la tesi complottista anche davanti al magistrato inquirente. A questo punto l'inchiesta è da considerarsi definitivamente chiusa.
Adesso si attende la richiesta di rinvio a giudizio del 52enne marocchino, che si è accanito su don Roberto ritenendolo responsabile del mancato rinnovo del permesso di soggiorno scaduto da anni, per cui era in attesa di essere espulso dall'Italia. Non si esclude che entro l'anno possa comparire davanti ai giudici della Corte d'Assise di Como. L'esito del processo sembra scontato: fine pena mai, anche perché ritenuto sano di mente. La possibilità che a difenderlo possa essere l'avvocato Taormina sembra remota.