Tra luglio e novembre sulle rive italiane i furti ai danni di proprietari di barche ormeggiate hanno subito un'impennata. Una banda ben organizzata all'opera
Sono una ventina, da luglio a novembre, i furti di motori alle barche ormeggiate sulle rive del lago Maggiore, soprattutto sulla sponda occidentale del Verbano. Ad agire, nelle ore notturne, sarebbero i componenti di una banda specializzata nella razzia di motori d'imbarcazioni. Gente che, stando agli investigatori, non sarebbe del posto e agirebbe su commissione. Razziatori in contatto con ricettatori a cui piazzare la refurtiva. A farne le spese anche i Sub Verbania che a fine novembre hanno subito un danno di oltre ventimila euro. La barca che l’associazione aveva acquistato e rimesso a nuovo solo tre mesi fa è stata ritrovata sulla sponda varesina, spogliata di tutto: motore da 100 cv, fanaleria e strumentazione di bordo.
«È la barca che usiamo per gli interventi in emergenza, l’addestramento e le lezioni d'immersione ai ragazzi. Per un’associazione come la nostra è un grosso danno, perché non sarà facile recuperare fondi per la sostituzione» - ha affermato Nicola Miscio, responsabile dei Sub Verbania - «L’idea che ci siamo fatti è che in zona ci sia un basista, perché è difficile staccare e portare via un motore da 180 chili da barca a barca. Ci vuole tempo e bisogna tirarla a riva». I Sub Verbania hanno presentato denuncia in Questura. Sui furti stanno lavorando la squadra Nautica della polizia e i carabinieri di diverse stazioni, fra cui quella di Luino, che ha ricevuto la denuncia di un ticinese al quale era stata rubata una imbarcazione, recuperata il 19 novembre mentre era alla deriva nello specchio d'acqua antistante Maccagno con Pino e Veddasca.