Dopo le polemiche sollevate sui treni dei frontalieri strapieni diretti in Svizzera, Confederazione e Cantone pronti a coprire i costi delle nuove corse
Il Canton Vallese e la Confederazione sono disponibili a farsi carico della propria quota per coprire i costi delle corse supplementari dei treni tra Domodossola e Briga, reclamate a voce alta dai frontalieri costretti a viaggiare in maniera inaccettabile e non conforme alla normativa in materia di profilassi sanitaria. È quanto sostiene il parlamentare ossolano Enrico Borghi (Pd) dopo un confronto con i vertici di Bls (società di gestione della linea ferroviaria transfrontaliera). “Se da parte svizzera c'è la disponibilità ad affrontare il problema, da parte dell’Agenzia Regionale per la Mobilità e della Regione Piemonte ci sarebbe stato un diniego di carattere finanziario, proponendo una alternativa via bus tra Domodossola e Iselle che non risolverebbe in alcun modo i problemi aumentando peraltro i costi – scrive Borghi, in una nota –. Credo che ci sia un disguido di comunicazione in proposito, e che la Regione Piemonte possa rapidamente tornare sui propri passi, se il problema è legato alla copertura finanziaria. Infatti, con il ‘decreto agosto’ lo Stato assicura uno stanziamento aggiuntivo di 300 milioni di euro per il trasporto pubblico locale: nella normativa è previsto esplicitamente che questi fondi possono essere impiegati per l’acquisto di servizi di trasporto aggiuntivi per far fronte alle problematiche connesse con la pandemia da covid-19. Alla Regione Piemonte sono stati assegnati 20 milioni aggiuntivi. All’interno di tali risorse, si possono coprire i capitoli di spesa aggiuntivi e quindi si può garantire un incremento delle corse da e per il Canton Vallese tale da assicurare il distanziamento sociale”‘.