Il Consiglio comunale ha detto no alla proposta con 9 voti favorevoli, 17 contrari e 4 astensioni. Landriscina: ‘Ho un piano’
Il consiglio comunale di Como ha bocciato a larga maggioranza la mozione presentata dalla Lega e appoggiata solamente dalla lista Rapinese Sindaco che chiedeva l’installazione di una cancellata anti-senzatetto davanti al portico dell’ex chiesa di San Francesco. Luogo in cui da anni don Roberto Malgesini, il prete di strada, ucciso lo scorso 15 settembre in piazza San Rocco con tre coltellate da un senzatetto, al mattino era solito consegnare la colazione a clochard e migranti. Sei giorni prima l'assessore ai servizi sociali del comune di Como, Angela Corengia, era stata al centro di grosse polemiche in quanto era stata ripresa da un video mentre sotto il portico dell'ex chiesa toglieva e buttava su un giardinetto la coperta di un senzatetto.
La bocciatura della mozione leghista, dopo una lunga discussione, è stata ratificata con un risultato nettissimo: 30 consiglieri presenti in aula, 4 astenuti (la civica Insieme per Landriscina e il sindaco stesso), 9 favorevoli, 17 contrari. Prima della votazione è intervenuto il sindaco Mario Landriscina: “Se pensate che io sia così imbecille da non avere un piano vi sbagliate: ce l’ho un piano. Mi pregio di non prendere ordini da nessuno, mi riserverò di operare secondo le vostre decisioni ma con le mie modalità”. In fase di dichiarazioni di voto, il consigliere Alessandro Rapinese ha ribadito che “quel cancello non risolve i problemi del mondo, è vero, ma almeno risolverà i problemi di chi vive lì e salverà quell’area. A tutto c’è un limite e quella zona è arrivata a un limite che non è più tollerabile”.
Per Fratelli d’Italia, il capogruppo Matteo Ferretti ha sottolineato il parere contrario affermando che “questa non è una soluzione, ma sposta il problema soltanto di qualche metro. Bisogna applicare la legge, il Regolamento di polizia urbana, ma non trasferire il problema ad altre aree delle città”. L'ex magistrato Vittorio Nessi (Svolta Civica) ha invitato la giunta a “prendersi carico del problema di San Francesco, anche dei clandestini” ribandendo il no alla grata. La consigliera Patrizia Lissi (Pd) ha affermato che “non si è mai visto un degrado così in città; nessuno nega i problemi dei residenti della zona, ma cosa ha portato l’amministrazione in questi tre anni, che tipo di sicurezza? Reale o percepita? I problemi si affrontano, ma non raccontando bugie: noi siamo contrari al cancello”.
Per la Lega è intervenuto Claudio Borghi citando il Parco della Vetra di Milano, fino a pochi anni fa uno dei luoghi più malfamati della metropoli. “Poi – ha detto il consigliere e deputato leghista – il sindaco Formentini propose il cancello: si alzarono polemiche come quelle che si sentono a Como ma la recinzione arrivò e ci fu un’immediata trasformazione: quell’area che era un cratere nel cuore di Milano è una delle aree più belle della città. Quindi ovviamente votiamo a favore del cancello a San Francesco”. Contraria Forza Italia. “Noi confermiamo il voto contrario – ha detto il capogruppo Enrico Cenetiempo –. Riteniamo che costringere i senzatetto ad allontanarsi con un cancello significhi soltanto spostare altrove il problema. Continueremo a combattere per il dormitorio”. Fabio Aleotti, Movimento Cinque Stelle: “La cancellata a San Francesco è solo un bieco simbolo, non c’entra nulla la protezione del monumento che troverebbe d’accordo tutto il consiglio comunale”. Bruno Magatti (Civitas): “Questa amministrazione ha lavorato sempre per il tanto peggio tanto meglio. Ma le persone non possono essere cancellate, semplicemente si spostano”.