Confine

Como, un dormitorio intitolato a don Roberto Malgesini

Nel fine settimana è stata lanciata una petizione online indirizzata all'amministrazione comunale lariana

Don Roberto è stato ucciso il 15 settembre (archivio Ti-Press)
28 settembre 2020
|

Sono oltre seimila le firme raccolte da sabato dalla petizione promossa da Beatrice Lo Faro, una pensionata milanese sul sito ‘charge.org’ per chiedere la realizzazione a Como di un dormitorio per senzatetto intitolato a don Roberto Malgesini, il sacerdote ucciso due settimana fa in piazza San Rocco da un 53enne tunisino. La petizione è indirizzata all'amministrazione comunale di Como che il dormitorio avrebbe dovuto realizzare, così come previsto da una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio comunale, ma che dopo oltre un anno rimane ancora sulla carta.

Il testo della petizione, firmata dalle Alpi alla Sicilia, recita: “Per continuare l'opera umanitaria di don Roberto Malgesini, chiediamo che il Comune di Como costruisca il dormitorio pubblico comunale come da lui richiesto, intitolandolo al suo nome Don Roberto Malgesini, ‘il prete degli ultimi’, perché ha dedicato il suo sacerdozio ai poveri e agli emarginati, e che ha trovato la morte proprio in questo contesto di difficoltà sociale, si adoperava da tempo perché la città di Como attivasse un dormitorio pubblico, sino a ora negato. Vorremmo che nel suo nome si potesse realizzare questa indispensabile struttura pubblica, alla quale teneva e per la quale si adoperava”. La pensionata milanese spesso era a Como, accanto a don Roberto, nei giorni scorsi su Facebook ha scritto: “Panchine rimosse, attacchi a chi distribuisce colazioni in strada, elemosine vietate, sottrazioni di coperte ai senzatetto, chiusure dei centri di accoglienza. Don Roberto conosceva molto bene la sua città e aveva deciso di cambiarla nei piani bassi, nei sottoscala, dove tra mille difficoltà è possibile creare relazioni sociali diverse”.

Leggi anche: