Sono infatti in corso trattative con Roma in merito a un prolungamento fino al 31 dicembre 2020 dell'attuale intesa
L'accordo con l'Italia che in tempi di pandemia permette ai frontalieri di mantenere il telelavoro senza versare gli oneri sociali legati alle attività svolte all'estero, potrebbe essere prolungato, come avvenuto per altri Paesi confinanti. Sono infatti in corso discussioni con Roma in merito a una proroga fino al 31 dicembre 2020, indica il Consiglio federale.
Allo stato attuale, l'intesa scadrebbe il prossimo 31 ottobre. Essa permette ai frontalieri che devono lavorare da casa a seguito della situazione sanitaria legata al coronavirus di continuare a farlo restando soggetti alle assicurazioni sociali svizzere.
Rispondendo in forma scritta a una domanda del consigliere nazionale Fabio Regazzi (PPD/TI), il governo oggi dichiara di star esaminando con la vicina Penisola l'eventualità di allungare di un paio di mesi la validità del documento. L'obiettivo, afferma l'esecutivo, è di concedere ai datori di lavoro sufficiente tempo per pianificare il ritorno dei loro dipendenti nel rispetto delle misure di protezione.
L'accordo è già valevole sino alla fine del 2020 per Germania, Francia e Austria. In particolare quello con l'Esagono, siglato il 13 marzo, è stato prorogato a fine agosto contrariamente a quanto emerso qualche settimana prima, quando sembrava che dovesse scadere a breve. L'intesa vuole togliere di mezzo gli ostacoli fiscali al telelavoro e prevede che i frontalieri continuino a essere tassati come se si recassero fisicamente sul posto di lavoro, anche se si trovano in regime di home office.