Confine

Fa il 'pendolare' fra Italia e Svizzera per evitare l'espulsione

Condannato per direttissima un trentenne magrebino. Scontati otto mesi di carcere a Como sarà messo su un volo per la Tunisia

Prima il carcere, poi il rimpatrio (Ti-Press)
4 agosto 2020
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Otto mesi di carcere, senza avere il beneficio della sospensione condizionale della pena. Dovrà scontare la condanna inflitta per direttissima dal giudice monocratico al Bassone, il carcere di Como, un trentenne magrebino espulso sia dall'Italia che dalla Svizzera, fermato sabato scorso a Ponte Chiasso dalla Polizia di frontiera. Una peregrinazione fra i due Paesi, quella del giovane, fatta per evitare di essere imbarcato su un volo diretto a Tunisi.

Il magrebino, irregolare sia al di qua che al di là delle frontiera, era finito nei guai in Italia per reati contro il patrimonio, per lo più furti. Da qui il decreto di espulsione. L'accusa nel corso del processo per direttissima è stata sostenuta dal pubblico ministero Alessandra Bellù, sostituto della Procura di Como. La pena è stata patteggiata con il difensore del tunisino L'imputato, una volta scontata la condanna, sarà imbarcato su un volo, destinazione la Tunisia.