Confine

Carta benzina, lo sconto al confine non c'è (quasi) più

La Regione Lombardia ha deciso di 'tagliare' il bonus introdotto nel 1999 per dare una mano ai benzinai lombardi

Correva l'anno 2000 (Ti-Press)
2 luglio 2020
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Chiusi nelle loro abitazioni,  in pieno 'lockdown' gli automobilisti lombardi della fascia di confine non si sono accorti che dallo scorso 13 marzo è iniziato il tramonto della carta sconto benzina. Una misura introdotta nel 1999 per frenare il pendolarismo del pieno a cavallo del confine e quindi per ridare fiato ai benzinai di casa. Adesso che le auto sono tornate a circolare, però, ecco che si è rimesso al volante e abita a ridosso della frontiera ha scoperto che lo sconto è ormai ridotto al lumicino. Quasi azzerato quello della fascia B (da 10 a 20 chilometri dal confine), più che dimezzato il 'bonus' previsto per la fascia A (da 0 a 10 chilometri).

A conti fatti oggi per coloro che abitano nei Comuni della fascia A il risparmio si è ridotto a 10 centesimi di euro; ovvero 13 centesimi in meno rispetto al precedente sconto. Chi si trova nella fascia B, per contro, economizza 2 centesimi di euro, mentre prima del 'taglio' erano 15. Il netto ridimensionamento è frutto del meccanismo di bilanciamento dei prezzi del carburante praticati in Italia e in Svizzera e si basa su rilevamenti trimestrali effettuati dall'ambasciata italiana in Svizzera.

L'accordo fra i due Paesi prevede infatti che, una volta praticato lo sconto, non debbano esserci differenze fra i due prezzi. Il taglio dei benefici è stato deciso da Regione Lombardia, che ha anche in sospeso il ritocco del prezzo del gasolio, praticato nei soli Comuni della fascia A. ''La decisione di diminuire lo sconto del prezzo della benzina è stata presa in un momento sbagliato, considerata l'emergenza coronavirus: è un danno alle famiglie - commenta Daniela Maroni, presidente dei gestori degli impianti della Confcommercio di Como, in primissima fila nella battaglia per ottenere la carta sconto benzina sui media lariani -. Con l’emergenza sanitaria e le conseguenti limitazioni negli spostamenti, i gestori stanno registrando un calo importante dell’erogato, nell’ordine dell'80 per cento. Se temo un ritorno in Ticino? Non lo escludo''.