Confine

Alcuni senzatetto accolti da don Giusto della Valle

L'appello del parroco di Rebbio: serve quel dormitorio di cui si parla tanto e che doveva già essere realizzato

Sotto i portici di San Francesco
11 giugno 2020
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Qualcuno dei novanta senzatetto che lunedì sono tornati in strada dopo la chiusura degli spazi di 'Emergenza freddo' gestiti dalla Caritas all'interno del Centro Cardinal Ferrari sono stati accolti da don Giusto Della Valle a Rebbio. “Ma non possiamo essere noi la soluzione, in quanto non disponiamo di strutture in grado di dare accoglienza a tutti” osserva il sacerdote.

Gli altri senzatetto (clochard e migranti) che fine hanno fatto? A San Rocco, sotto i portici di San Francesco e del Liceo Volta, della Basilica del Crocifisso, in piazza Gobetti e nei capannoni dismessi. “Serve quel dormitorio di cui si parla tanto e che doveva già essere realizzato – continua don Giusto –. Como deve dare risposte definitive, non interventi temporanei, piccoli passi in avanti per poi tornare indietro. Como è una città di frontiera, ne prenda atto. Deve rispondere a un bisogno vitale senza soluzioni tampone, ma con quattro solide mura, anche perché non ci sono solo migranti, richiedenti asilo, come è stato prima del coronavirus. Ora ci sono anche tutti coloro che hanno perso un posto di lavoro. La durezza della difficoltà del tempo abbruttisce queste vite. E ciò crea una bisogno di mani tese, senza le quali malessere e rabbia si ritorceranno contro l'intera città”.

Per la mancata realizzazione del dormitorio permanente, così come era stato deciso un anno fa dal consiglio comunale, continuano le prese di posizioni e non solo da parte dei gruppi di centrosinistra. Durissimo il parlamentare Alessio Butti di Fratelli d'Italia: “Era ora di muoversi un anno e mezzo fa: la politica dovrebbe anticipare i problemi, altrimenti grazie, ma siamo tutti bravi. L’anno scorso avevamo spiegato che sotto ai portici la situazione stava peggiorando, avevamo avvisato che il centro della Caritas prima o dopo avrebbe chiuso. Sono dati di fatto, non polemiche. E poi c’è il consiglio comunale che va rispettato, è un organo di controllo e di indirizzo che ha votato a maggioranza. Se nulla è stato fatto è grave, molto grave. Se non ci sono riusciti almeno diano una spiegazione”.

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